Storie di Orgoglio Astigiano - 25 marzo 2023, 12:45

Storie di Orgoglio Astigiano. Diego Bongiovanni: "Prendiamo per mano i turisti e guidiamoli nella bellezza. La ricetta per Asti? Valorizzare le persone autentiche, perché la realtà è ancora più bella della finzione"

A tu per tu con lo chef, che si racconta: "Sono cresciuto al ritmo di plin: più maturavo più nonna mi faceva fare, fino ad arrivare a crearlo completamente, dalla pasta al ripieno. Nel mio cuore Bricco Lù e Loazzolo"

Diego

Diego

Per accompagnarti nella lettura di questa intervista ti consiglio la canzone Better Days, degli OneRepublic, contenuta nella playlist "Orgoglio Astigiano" su Spotify

Adoro le persone che non badano a quante volte sorridono in un giorno. Trovo così respingente l'atteggiamento di chi ha paura di formare quelle simpatiche fossette attorno alle proprie labbra.

Il sorriso di Diego, Diego Bongiovanni, l'ho percepito persino a distanza. La nostra è stata una chiacchierata telefonica eppure... io quel sorriso l'ho visto.

Diego, di te sappiamo un sacco di cose ma... parliamo del tuo rapporto con il territorio astigiano

L'Astigiano è la mia vita, è la mia terra di origine, è la radice a cui sono incollato. Su questo territorio ho puntato tutto. Vigne, frutta, verdura, tartufo, le radici che mi legano all'Astigiano sono fortissime e sono quelle che ho portato nella mia cucina e nelle mie esperienze, quando vado in giro a raccontarlo.

Cosa ti ha regalato l'Astigiano?

Un'infanzia bellissima. Fin da subito ho potuto respirare la bellezza del nostro territorio. Mi ha dato bellezza, mi ha dato normalità, mi ha dato grandi miti che da piccolo non ho mai smesso di guardare, come Guido da Costigliole, il mio paese. Asti mi ha dato tutto.

Hai un luogo del cuore? Dove vai quando devi riordinare le idee, quando vuoi pace?

Sicuramente la panchina gigante di Bricco Lù: è un posto magico, quella vista a 360 gradi ti dà quasi la sensazione di essere fuori dal mondo. E poi... se hai la fortuna di essere da solo, è unica.

Dai dimmi un altro luogo del cuore...

Loazzolo. Ci abitava mia nonna, qui ho trascorso forse l'infanzia più bella. È sicuramente un posto speciale nel mio cuore.

L'Astigiano si vuole bene abbastanza?

Asti inizia adesso a imparare a valorizzarsi: certo, bisogna crescere, dobbiamo farlo tutti insieme, dobbiamo essere consapevoli del territorio. La nostra è una terra che merita, merita tanto, ma se vogliamo crescere dobbiamo lavorare, lo sviluppo non ci pioverà addosso da solo. Nei prossimi anni anche le nostre zone saranno il top dei viaggi in Italia: dobbiamo prendere questo treno, salire insieme e farci conoscere, cercare il turista e coccolarlo, come solo noi sappiamo fare. 

Non smettere di volerti bene. Mai

Quando Diego si racconta la mia mente non fa che pensare a quanto abbia ragione e a quanto sarebbe bello poter fare sinergia, unire le forze insieme per dare voce a un territorio, il nostro, che non deve smettere di volersi bene.

Perché, in fondo, l'Astigiano è come ognuno di noi. Quando il nostro sguardo si sofferma troppo sugli altri, perdiamo la concentrazione su noi stessi; ci sfuggiamo di mano. Inutile dire che le parole dette male feriscono più che lame affilate, ma per questo serve andare avanti e non smettere mai di volersi bene, di riconoscere i propri pregi, di puntare sui propri punti di forza, di sorridere anche davanti a chi ha paura di farlo.

Diego, parliamo dei tuoi progetti attivi

La nostra attività si sviluppa molto nell'Astigiano e si divide in due rami. Il primo è quello del turismo enogastronomico, con i Sentieri Enogastronomici del nostro tour operator con migliaia di clienti l'anno. Da grande ho deciso di fare quello che faceva mia nonna con me da piccolo: mi portava per mano a vedere le cose belle della nostra terra. La stessa cosa facciamo noi con i turisti: li accompagniamo alla scoperta del Piemonte vero, quello fatto di grandi lavoratori e grandi prodotti.

L'altro progetto è Casa Bongiovanni, nato come laboratorio delle mie idee. Facciamo catering da 2 a 50 persone anche in posti particolari, in case, vigne e boschi e in più lavoriamo sul progetto pic nic. Un'idea nata come per gioco, ma diventata un format di successo in giro per le valli, un'esperienza di territorio in cui ho abbinato le due cose che so fare meglio: cucinare e raccontare le mie terre.

La realtà è ancora più bella della finzione

La ricetta per Asti?

Andare dalle persone autentiche. Noi siamo pieni di persone autentiche, l'industrializzazione qui è ancora fatta di piccole attività, che accolgono i clienti in tavernetta come si faceva una volta, con del buon vino e una fetta di salame. Non dobbiamo puntare a cose che ci riempiono la bocca. Noi qui abbiamo una grande fortuna: la realtà è ancora molto più bella della finzione. Il segreto è essere sempre più reale.

Crescere al ritmo di un plin

E qui arriva la domanda più difficile... i piatti preferiti della tradizione?

Ho due piatti preferiti: la finanziera, un piatto povero, spesso dimenticato, ma che a me innesca ricordi pazzeschi. E il secondo sono i ravioli del plin. Mia nonna mi ha insegnato a farli. Quando ero piccolo c'era chi era addetto a fare la pasta e chi il ripieno, quando eravamo piccolissimi li posizionavamo sul tagliere. Fare i ravioli del plin in casa mia è sempre stato un percorso di crescita: man mano che maturavamo facevamo un passaggio in più, fino a farli completamente noi. Il plin per me e le mie cugine era l'arrivo.

Il videosaluto ai lettori

Chi è Diego Bongiovanni

Diego nasce ad Asti nel 1983 e dopo soli tre anni la cosa che lo diverte di più non sono i giocattoli, ma le padelle di nonna Albertina e tutti in famiglia comprendono immediatamente che quella passione così precoce e concreta per la cucina non sarebbe stata solo un hobby nella sua vita.

Passano gli anni, ma le idee non cambiano e il diploma alla Scuola Alberghiera decreta l’inizio della professione, quella vera, quella delle infinite ore passate nelle cucine dei ristoranti, a imparare un mestiere dura ma che per Diego è più di un lavoro, rappresenta la base solida di un sogno: diventare un grande chef!

Dalla brigata Diego alla posizione di chef, entra nelle cucine di ristoranti stellati, ma, si sa, i sogni realizzati invecchiano presto e lasciano spazio ad altri più grandi, come quello di inventare una cucina diversa, semplice, ma di qualità e specialmente di portare alla ribalta del grande pubblico la tradizione della cucina regionale piemontese.

Sono gli anni dell’esplosione della cucina in TV e Diego diventa presto il protagonista del piccolo schermo, passando in breve tempo dalle TV locali a programmi sulle reti nazionali, dove diventa lo scoppiettante portavoce di una cucina semplice, ma buona, fatta a partire da ingredienti facili da reperire e soprattutto riproducibile a casa.

Negli anni non ha mai smesso di creare e di sperimentare e oggi Diego Bongiovanni è diventato il portavoce della sue terra, che racconta non solo attraverso i suoi piatti, ma anche con gli show, gli eventi e una nuova forma di turismo slow, quella dei Sentieri Gastronomici.

Elisabetta Testa


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Orgoglio Astigiano è un progetto che vuole portare alla luce storie di vita e di talenti del territorio, che trova il suo spazio nella rubrica settimanale “Storie di Orgoglio Astigiano”, a cura della giornalista Elisabetta Testa.

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