Economia e lavoro - 27 marzo 2023, 19:27

Tra ProWein e Vinitaly produttori a un bivio: le fiere come occasione di incontro più che di vendita?

Riflessioni dopo la rassegna tedesca e in vista di quella che si svolgerà a Verona dal 2 al 5 aprile. L'esperienza di Piemonte Land of Wine nelle parole del vicepresidente Filippo Mobrici

Alcuni scatti dal ProWein di Dusseldorf (Fb Pro Wein)

Alcuni scatti dal ProWein di Dusseldorf (Fb Pro Wein)

Tra ProWein e Vinitaly. Sono giorni in cui, dopo la fiera internazionale dedicata agli addetti ai lavori svoltasi a Düsseldorf dal 19 al 21 marzo, ci si sta già organizzando per essere presenti alla rassegna di Verona, in programma dal 2 al 5 aprile. Due fiere col comune denominatore di mettere in mostra le aziende partecipanti, ma diverse tra loro per organizzazione, cultura e dinamiche.

Il ProWein è da sempre visto come la fiera dedicata a importatori e addetti al lavori, con un pubblico “comune” meno numeroso, in un clima più serioso, frutto di una cultura del vino che non ha le radici di quella italiana. E proprio su queste radici si basa il Vinitaly dove, pur con la presenza di importatori e addetti ai lavori, il pubblico di semplici appassionati non manca di certo, a conferma di una cultura "pop" del vino che attira più persone. All’onor del vero, negli ultimi anni, anche il Vinitaly è diventata una manifestazione più selettiva sotto questo punto di vista, soprattutto per il prezzo del biglietto che scoraggia chi non è un "winelover" convinto.

In queste due simili ma diverse situazioni, Piemonte Land of Wine, l’organizzazione che riunisce i 14 consorzi di tutela della nostra regione, porterà complessivamente circa 270 aziende. Di queste, 89 sono state al ProWein. Le restanti, con qualche conferma di presenza, saranno protagoniste al Vinitaly nella grande area dedicata al Piemonte.

Dopo i due anni di pandemia - afferma Filippo Mobrici, vicepresidente facente funzioni di Piemonte Land -, c’è voglia di ripresa. Le 89 aziende presenti sono rimaste soddisfatte per la partecipazione di importatori e operatori del settore, occasione per parlare di persona e confrontarsi".



"Il ProWein è una fiera dove il pubblico generico è meno presente rispetto al Vinitaly, e questo aspetto non deve sicuramente scoraggiare, perché la fiera tedesca è diversa da quella italiana. Ora attendiamo il Vinitaly, un contesto molto diverso, più legato alla cultura del vino del nostro Paese che, anche in chiave del quotidiano, è vissuta in modo più pop.

Indipendentemente dai due diversi approcci, le fiere secondo noi sono ancora importanti, perché rappresentano un’importante occasione di incontro e confronto. In assoluto possiamo dire che queste manifestazioni vanno riviste per andare meglio incontro alle esigenze delle aziende, ma credo che non se ne possa fare a meno, almeno per ora.

Ci apprestiamo al Vinitaly dove sono in programma incontri istituzionali importanti e dove saremo presenti con un numero importante di aziende di cui ci sentiamo responsabili perché ne gestiamo l’immagine in quei giorni dove ci si incontrerà in un clima di lavoro e di festa".




Le fiere sono vissute con l’intento di incontrare i propri importatori e fare nuove conoscenze, per aumentare il valore del marchio. 

Livio Oggero

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