Prima di tutto il dove: Agliano Terme e Montegrosso d’Asti. Due posti bellissimi del Sud Astigiano ben ricchi di fascino e di piacevolezze varie a cui dedicarsi sempre e comunque.
Nel prossimo fine settimana però i motivi di visita crescono di brutto grazie a due eventi di valorizzazione dei grandi prodotti enologici dei due areali: Barbera Unplugged, venerdì e sabato ad Agliano Terme, e diVin Mongröss, sabato e domenica a Montegrosso d’Asti.
Due posti non certo distanti tra loro, dove dedicarsi all’estetica prima di gozzovigliare. Estetica non da poco quella delle colline attorno ad Agliano Terme, magnificamente disegnate da un mare di filari. Qui li chiamano grandi rughe di un’antica cultura. Bello, no? Nel girare tra le preziosità del borgo potreste cominciare con la chiesa di San Giacomo il Maggiore, antica e ricca di opere d’arte. Il pezzo forte è uno spettacolare crocifisso ligneo di fine Duecento, notevole opera di bottega molto probabilmente vercellese. Sulla stessa piazza anche la ex chiesa di San Michele, oggi sontuosa location di un vivace centro culturale. L’arte lì si esprime anche in altri modi, ben più prosaici: arte della panificazione nella Panetteria Alciati, dove non perdersi il loro Pane di Carlo Alberto, così chiamato perché offerto alle truppe sabaude come piatto unico, arricchito con acciughe e noci; arte della norcineria alla Salumeria Truffa, dove non perdersi il loro Salame Ubriaco, marinato nella Barbera prima della stagionatura.
E poi Barbera Unplugged, reinterpretazione della storica Festa della Barbera, viaggio alla scoperta dei vini del territorio e dell’enogastronomia locale con due serate, venerdì e sabato, dedicate alle degustazioni del meglio dei produttori aglianesi, accompagnate da un’ampia selezione di piatti tipici preparati da ristoratori e attività commerciali del paese.
La prima edizione dell’evento diVin Mongröss vi aspetta invece sabato sera e domenica tutto il giorno, con un mare di degustazioni e masterclass dedicate ai grandi frutti di lavoro e passione dei produttori locali. Il tutto abbinato a piatti della tradizione piemontese, a musica dal vivo di tutti i generi, con orchestre, ballo liscio, gruppi e dj set, e, domenica, a un ricco mercato contadino. Tanto, messo in campo per dare valore a questo splendido paese dalle antiche origini. Montegrosso d'Asti nasce infatti nel 1198, per iniziativa del libero comune di Asti come villanova, pianificata per riordinare l'assetto insediativo e strategico della Val Tiglione. Il suo imponente castello fu costruito proprio da Asti agli inizi del XIV secolo nell'infuriare degli scontri tra guelfi e ghibellini. In seguito divenne dimora di una linea dei Roero, che pur non detenendovi ragioni feudali si definì di Montegrosso. Furono proprio i Roero ad ampliarlo nelle forme che possiamo ammirare ancora oggi. Tra le prelibatezze non vino e non cibo tipico, propongo un salto sull’Asti-mare, subito fuori del borgo, da Matteo della gelateria Big Ben, dove d’obbligo l’assaggio del suo pistacchio, primo classificato nel recente Grand prix Gelatissimo di Stoccarda.
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