Economia e lavoro - 07 giugno 2023, 15:53

Carne di razza piemontese, quando bontà fa rima con sostenibilità: “Il nostro è un prodotto unico” [VIDEO]

Convegno organizzato da Coalvi per smontare le fake news: “Gli allevamenti piemontesi sono un’altra cosa e siamo in grado di dimostrarlo: lo dicono le indagini condotte dalle Università”

Guido Groppo, presidente di Coalvi

Guido Groppo, presidente di Coalvi

Una bontà sostenibile. E’ questo il forte messaggio che arriva dal workshop organizzato da Coalvi per presentare il bilancio di sostenibilità della razza bovina piemontese. Un progetto a cui Coalvi ha dedicato oltre un anno di tempo, in collaborazione con il dipartimento di Scienze Alimentari e Forestali dell’Università di Torino e del dipartimento di Economia. 

Studi che, grazie a un’indagine condotta su ben 1.135 allevamenti della sezione Coalvi, hanno permesso di certificare come, nel caso della carne di razza piemontese, la bontà possa fare rima con sostenibilità. “La piemontese non ha nulla a che fare con queste rovine che qualcuno vorrebbe millantare sull’emissione di gas climalteranti. Anzi, siamo in credito. La quantità di CO2 che le aziende fissano al terreno è più elevate rispetto a quella emessa dagli animali. Ristabiliamo la realtà, va fatto per gli allevatori che hanno subito attacchi ingiustificati” ha affermato con orgoglio Guido Groppo, presidente di Coalvi.

La carne piemontese è diversa, ha caratteristiche particolari, è prodotta da allevamenti sostenibili” è il mantra rivendicato da Groppo. La razza piemontese è infatti unica dal punto di vista biologico. Sia per quanto riguarda il colesterolo, che per il rapporto tra acidi e grassi saturi e insaturi: “Una carne consigliata per le diete degli anziani, dei bambini e degli sportivi. Una carne diversa, che non può essere equiparata a qualunque tipo di carne rossa” ha spiegato Groppo.

Se il prodotto è di qualità, uno dei segreti è il tipo di allevamento a conduzione famigliare che c’è alle spalle. Una condizione che significa anche impatto ambientale limitato. “Vorremmo che passasse il messaggio che la carne di razza piemontese fa rima con sostenibilità, lo sostengono i dati. Siamo convinti che la razza bovina piemontese sia un unicum, un allenamento a parte rispetto agli allevamenti intensivi dall’altra parte dell’oceano o nord europei: noi siamo un’altra cosa” ha concluso il presidente di Coalvi.

Al workshop sono intervenuti anche Giorgio Marega, direttore di Coalvi, Maurizio Cosi, dipartimento di Management dell’Università di Torino, Luca Varetto, referente scientifico di Coalvi, e Davide Biagini, del dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Torino. 

Un’iniziativa apprezzata dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio: “Quello che Coalvi ha organizzato è un passaggio cruciale, che dimostra la serietà dei nostri allevatori. Di chi non ha paura delle sfide e di mettere in piazza la propria capacità professionale, di produrre un prodotto straordinario che necessita di essere sempre più ben comunicato”.

"La carne piemontese - ha concluso il Governatore - è un prodotto di assoluta eccellenza, che molto spesso diventa oggetto di facili attacchi, che sono però molto superficiali. Dobbiamo rispondere con una comunicazione adeguata, abbiamo la coscienza a posto: produciamo un prodotto sano, nei rispetti dei parametri del benessere animale e ambientale. I nostri prodotti sono buoni, sani e sostenibili”.

Andrea Parisotto

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