Storie di Orgoglio Astigiano - 17 giugno 2023, 12:30

Storie di Orgoglio Astigiano. Milo, doppio Guinness World Record: "Con Asti sul tetto del mondo. Nel cuore l'infanzia a Cantarana"

Milo Scotton nel 2023 ha battuto se stesso, conquistando un altro record mondiale, davanti a Gerry Scotti. "Cercate di capire cosa vi piace. Tante isole possono fare un territorio. Rompiamo gli schemi, rendiamoci più disponibili ai punti di contatto"

Milo Scotton

Milo Scotton

Per accompagnarti nella lettura di questa intervista ti consiglio la canzone Immaturi, di Alex Britti, contenuta nella playlist "Orgoglio Astigiano" su Spotify

Avevo contattato Milo, Milo Scotton, davvero in anticipo. Viaggia molto, è sempre impegnatissimo. A un certo punto mi scrive: "Oggi, alle 17.30, vediamoci per l'intervista". 

Annullo tutto e corro. Chiacchierare insieme a Milo è stato come fare una scorpacciata di sogni. Sono tornata a casa convinta del fatto che sognare sia ancora il modo migliore per affrontare la vita. Nonostante tutto. 

Milo, che rapporto hai con Asti e l'Astigiano?

Un rapporto importante, è stato il terreno che ha accolto da sempre la mia verve artistica. Sono nato a Torino, in realtà, ma tornavo sempre qui a trovare la nonna. Indelebili i ricordi della mia infanzia trascorsa a Cantarana. E poi, i primi tentativi di salti mortali li ho fatti qui nell’Astigiano, il luogo dei sogni, quello che mi permetteva di stare a diretto contatto con la natura.

Il primo approccio alla disciplina che oggi è la tua vita?

La vita ha preso il sopravvento: sono arrivato all’arte dal movimento. Gli sport competitivi mi creavano stress, non erano una valvola di sfogo. Così, nel 1995, sono entrato in contatto con le arti circensi, che sono state una vera e propria rivelazione. Per la prima volta avevo trovato una disciplina di movimento che mi permettesse di sfogare tutto l'estro che avevo dentro. In parte le arti circensi sono state terapeutiche, la concreta realizzazione di una necessità, esemplificazione di movimento non solo fisico, ma anche mentale. Hanno riempito la vita di un ragazzo come me, mi hanno permesso di credere nei sogni e nella realizzazione di cose non scontate. Oggi ho 44 anni, ho iniziato a 15 anni.

 

Il Guinness, l'Orgoglio e Gerry Scotti

Milo non fa parte del circo tradizionale, la cui immagine tende a far parte invece del nostro immaginario collettivo. Milo con il suo corpo e la sua mente si spinge al limite, tra equilibrismo, forza, tenacia e concentrazione a mille. Le sue gesta sono racchiuse in un doppio Guinness World Record. Quando l'ho visto in tv nei mesi scorsi ho proprio pensato a quante forme possa assumere l'Orgoglio Astigiano. Lui che, a Gerry Scotti, ha raccontato di venire da Asti, "la terra del vino eccezionale e del cibo buonissimo". Ma prima di arrivare al Guinness, facciamo un passo indietro.

Dove ti ha portato la tua passione in questi anni?

Sono stato nel Cirque du Soleil nel 1999, sono stato il primo italiano in assoluto, ho fatto parte di uno spettacolo loro. Poi decisi di tornare in Italia dopo aver vissuto in Canada e California. Il Monferrato era la zona che più mi ispirava il senso di natura vissuto all’estero.

Perché hai deciso di mettere qui le basi di Chapitombolo Academy?

Tornai qui nel 2002 e nel 2011 ho fondato Chapitombolo Academy a Monale. Volevamo decentrare le attività, non tenendo tutto nelle città ma tentando di creare un bisogno all’esterno per incentivare uno spostamento di massa, in un luogo di benessere psicofisico. Per portare anche nelle zone rurali la dignità di un'attività e al contempo dare ai ragazzi una sensazione di centralità. 

La prima reazione del pubblico a questa nuova realtà?

C’è stata una prima diffidenza dovuta al fatto che fosse un progetto completamente nuovo, però poi il paese di Monale ci ha subito accolti con una bella energia e il coinvolgimento di bambini, ragazzi e adulti. Ad oggi abbiamo 220 iscritti, molti dei quali arrivano anche da Asti città. Io sono il direttore artistico e mi avvalgo di insegnanti che sono stati nostri allievi, portati poi alle scuole professionali di Torino e tornati a Monale per insegnare.

Una realtà incredibile che forma professionisti

Esatto, sono tantissimi i ragazzi della provincia che sono venuti a Monale per ridere e ora sono professionisti accreditati che vivono a Parigi, Rotterdam, Toulouse. In particolare, mi ricorderò sempre di un ragazzo, che faceva il salumiere a Monale, che iniziò per scherzo, e ora vive all'estero ed è un professionista accreditato con un talento incredibile.

Arriviamo al Guinness World Record. Raccontami tutto, ma posso dire? Che figata è sapere che Asti è sul tetto del mondo grazie a te?

Sono state due esperienze incredibili, davvero. Tutto ha inizio nel 2018, quando mi chiamano per proporre un record. Viene proposto a me e a un ragazzo cinese. Consiste nel percorrere 10 metri su due travi parallele in equilibrio su una scala entro 2 minuti e 30. Ne impiego 2.18, mentre il ragazzo dalla Cina non ce la fa e cade. Nel 2023 mi richiamano. Sono ospite della trasmissione di Gerry Scotti su Canale 5: l'obiettivo era ancor più complesso. Dovevo battere me stesso, dovevo spingermi oltre i miei limiti. E, al secondo tentativo, conquisto il record con un tempo di 1 minuto e 55.89 secondi.

Cosa scatta nel cervello in questi momenti?

Il cervello fa brutti scherzi. È stata una prova difficilissima, soprattutto dal punto di vista della concentrazione: dovevo spingermi al limite delle mie capacità e la tensione era devastante. A metà prova la mia testa voleva come scappare: pensavo ai miei figli, alla mia compagna, al mio giardino di casa, alle colline dell'Astigiano. Dovevo richiamarla all'ordine, perché doveva ritornare lì, a quel momento, a quella prova. È stato pesantissimo, ma ce l'ho fatta e tutto questo è incredibile.

Peter Pan, la testa tra le nuvole e i piedi... pure

Milo mi descrive questa cosa in una maniera impressionante. Mentre mi parla (ha una parlantina pazzesca, che stargli dietro a scrivere è anche questa un'impresa) vedo la sua testa che in quel momento davvero prende e va. Riesco a sentire tutto quello che mi descrive, mi immedesimo a tal punto che mi viene la pelle d'oca. Milo è un sognatore, di quelli veri, di quelli che oggi se ne possono solo contare sulle dita di una mano (manco due). Ha trasformato la sua vita in un grande sogno, quello che aveva da ragazzo e che neanche le brutture della vita sono riuscite a strappargli dal cuore. Un eterno e bellissimo Peter Pan, le cui parole, i cui movimenti, i cui sogni, non possono che affascinare. Milo è l'uomo delle imprese impossibili che diventano possibili per non so quali strani meccanismi. Saggio, lungimirante, con la testa fra le nuvole e i piedi pure, ma così ancorato alla terra, alla vita, quella vera. Qualsiasi cosa tocchi la trasforma in sogno. È proprio l'astigiano dei record. 

Ci sono due esperienze nell'Astigiano particolarmente importanti per te?

Sì, sicuramente quella come direttore artistico del cortile di Palazzo Gastaldi, quello del Consorzio dell'Asti e del Moscato d'Asti Docg, alla Douja d'Or 2022, che spero si possa replicare. E poi, l'essere parte del progetto del Comune di Asti, "Giovani Extraordinari". Con una bella equipe di 14 partners rivitalizziamo i confini della città con numerose iniziative, per regalare un sorriso ai ragazzi. Te ne dico ancora una. Sono anche direttore artistico del festival Santinpiazza di Viarigi, ormai dai sette anni. Quest'anno ci sarà un super evento il 26 e 27 agosto. In particolare, il 27 sarò in scena con lo spettacolo "Soul of Nature", che mette al centro il rapporto uomo-natura. Una favola dedicata a un figlio immaginario (SON: Soul Of Nature).

A proposito di ragazzi, un consiglio ai piccoli e grandi sognatori?

Nella nostra scuola abbiamo ragazzi che hanno deciso di dedicare più tempo al sogno di diventare artistico, sono i ragazzi dell'“Artistic Group". A loro dico sempre di pensare fuori dagli schemi, di credere anche ai sogni più piccoli e di metterci tanta passione, perché se le piantine vengono annaffiate possono davvero crescere. Nella vita bisogna cercare di seguire il proprio istinto, investire in questo piccolo tesoro, perché sarà la barca per navigare nell’oceano della vita. Non importa cosa, cercate di capire cosa vi piace. Tante isole possono fare un territorio, magari sarete costretti a partire, magari tornerete. Credeteci sempre, non smettete mai di farlo.

Asti si vuole bene abbastanza?

Nel teatro si lavora tanto sulla disponibilità nel recitare. Quando sono in scena mi apro allo scenario e resto malleabile rispetto ai personaggi. Non dobbiamo solo pensare in un unico modo, ma dobbiamo essere aperti a questo contorno che ci può muovere verso nuove sollecitazioni. Non puoi andare in scena e pensare solo a te. Non possiamo combattere sempre e solo per il nostro piccolo orto: siamo tutti in una foresta bellissima. Rompiamo gli schemi, rendiamoci più disponibili ai punti di contatto. Spesso siamo fermi per paura, perché ci hanno detto che fallire è sbagliato. Per me fallire vuol dire imparare e, anzi, serve sostenere chi fallisce, perché ha avuto il coraggio di provare. Il circo è come la vita: è l’arte del coraggio. E chi ci prova veramente non fallisce mai davvero. L'Astigiano ha una molteplicità di stimoli dati da natura, panorama culturale, valori rurali e tradizionali: il valore della terra è radicato qui ma spesso le persone non ne sono consapevoli. Chi non parte mai non si rende conto di cosa c’è qui. Serve un investimento sulla cultura: fare in modo che una maggior quantità di gente acquisisca un benessere sociale.

Progetti futuri? Cosa bolle in pentola?

La compagnia che dirigo, Artemakìa, è riconosciuta dal Ministero delle attività culturali e dal 2018 è inserita nel Fondo Unico Spettacolo. Tra i progetti futuri c'è sicuramente la realizzazione di un’opera, "Mythos", che punta ad attualizzare, tramite il linguaggio circense, la mitologia classica greca per trasmettere valori umani. Sarà pronta per il 2024. Vedremo quindi Narciso che fa le verticali in uno stagno, Icaro che vola in mezzo alle piume che si sciolgono, il Minotauro nel labirinto, Medusa.... E, il 24 giugno, a Monale dalle 21, ci sarà lo spettacolo di fine anno del gruppo Artistic Group della Chapitombolo Academy.

 

Il saluto agli amici della voce di Asti

Elisabetta Testa


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Orgoglio Astigiano è un progetto che vuole portare alla luce storie di vita e di talenti del territorio, che trova il suo spazio nella rubrica settimanale “Storie di Orgoglio Astigiano”, a cura della giornalista Elisabetta Testa.

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