In Piemonte ci sono oltre un milione di persone anziane. Lo dice la matematica, ma soprattutto lo conferma l'ultima indagine Ires, che quantifica nel 26% la quota di residenti che hanno superato i 65 anni.
Considerando che in tutto gli abitanti della nostra regione sono poco più di 4 milioni e 240mila, il conto è presto fatto. Con un dettaglio: quasi 9 persone su cento hanno addirittura più di 80 anni.
Dopo il periodo del Covid, risale l'aspettativa di vita dei piemontesi: arriva a 82,5 anni mentre nel 2019 era di 82,7 anni.
Persi 15.600 abitanti, gli stranieri non bastano
In un anno si sono persi circa 15.600 residenti, a causa dei decessi che hanno doppiato le nascite. E solo in parte l'arrivo di immigrati ha contribuito a limitare i danni: la quota di persone non italiane, infatti, resta sotto il 10%, arrivando al 9,8%.
Anche i lavoratori sono sempre più anziani
Ma la carta d'identità finisce per pesare anche nel mondo del lavoro: se da un lato si sono calcolati 18mila posti in più, nel corso del 2022, il tasso di occupazione (65%) e quello di attività (77%) sono da considerare in un contesto che ha visto la riduzione della popolazione in età di lavoro (-3% sul 2019). Basti pensare che il 9% degli occupati ha più 60 anni. Un lavoratore su dieci o quasi. Erano il 4,8% nel 2011.
Aumentano le malattie croniche
Invecchiare però vuol dire anche aumentare la possibilità di soffrire di qualche malattia. E infatti, se aumenta l'aspettativa di vita, cresce anche la porzione di persone che soffrono di patologie croniche: si tratta del 40,1%