Attualità - 28 giugno 2023, 11:20

Il banco vuoto, ma cuore e mente colmi del ricordo di Lino

Un gruppo di corsisti del Cpia (Istituto Statale di Istruzione per Adulti) ha sostenuto l'esame di maturità in memoria di un compagno scomparso: "Il diploma era il più grande desiderio di Lino"

Il diploma in memoria di Pasquale De Filippo

Il diploma in memoria di Pasquale De Filippo

Pasquale De Filippo non è riuscito a coronare il suo sogno. Una grave malattia, che già in passato aveva strenuamente combattuto e credeva di aver vinto, verso la fine del 2021 si è ripresentata fiaccandone sempre più il corpo fino a causarne il decesso, avvenuto il 19 gennaio 2022, ad appena 56 anni.

Pasquale De Filippo non è riuscito a coronare il suo sogno, ma l’hanno fatto in sua memoria i compagni di classe del corso biennale del Cpia - incardinatosi, nel trienno, nel corso di Perito Agrario dell'Istituto Penna - sostenendo a suo nome un simbolico (non ha valore legale) esame di maturità. L’agognato diploma che puntava a raggiungere da quando, nel settembre 2020, si era iscritto all’Istituto Statale di Istruzione per Adulti.

LINO NON SI SAREBBE FERMATO, VOLEVA FARE RICERCA

“Fino all’ultimo ha sempre voluto prendere il diploma – ci ha detto Paolo Cianalino, suo compagno di corso e tra i 5 che hanno sostenuto l’esame in sua memoria –, ma Lino, così come lo chiamavamo noi amici, non si sarebbe fermato lì, perché il suo desiderio era di continuare e fare ricerca anche nell’ambito dell’ecologia. Era molto preparato su temi come amianto e fanghi industriali gettati nei campi”.

“Pensi – ha aggiunto il compagno di corso – che nel 2020 avevano assegnato a noi corsisti il compito di gestire una delle serate di “Alfabeto di cittadinanza” (un’iniziativa online dell’istituto, ndr.), quella ‘R come rifiuti e riciclaggio’ in cui Pasquale aveva parlato di amianto e fanghi. E’ stata un’esperienza impegnativa ma molto bella, che non dimenticherò mai”.

“Quando l’ho conosciuto, tre anni fa, non avendolo mai visto o incontrato prima ho tenuto un po’ le distanze, cercando di capirlo. Poi siamo diventati amicissimi, quasi fratelli, fino all’ultimo. Stando insieme sia a scuola che al di fuori, nel tempo libero, finché la salute glielo ha consentito”.

LA LOTTA (VINTA) CONTRO UN TUMORE, POI IL RITORNO DELLA MALATTIA

“Aveva già lottato contro un tumore – ci ha spiegato Paolo – ma sembrava averlo sconfitto. Poi, nel corso del 2021, ha iniziato ad avere qualche problema, ma ci rassicurava dicendoci che non era nulla, solo postumi delle cure precedenti. In realtà, abbiamo tutti notato un declino sempre più marcato, ma Lino non si è mai arreso: ha combattuto fino alla fine. Pensi che, anche negli ultimi giorni di vita, quando era ricoverato a Nizza Monferrato, mi chiamava chiedendo di mandargli le ricerche per poter contribuire”.

“Veniva a scuola con la ‘ciambella’ medica – ha ricordato Luciano Pantarolo, altro corsista – e, nelle ultime settimane, sorreggendosi con il bastone perché gli mancavano le forze, ma finché ha potuto non ha mai fatto mancare la sua presenza. Poi, verso inizio gennaio, ha scelto autonomamente di andare all’hospice di Nizza Monferrato, ma anche da lì cercava di informarsi sulle lezioni”.

“La gran parte di noi corsisti era composta da persone con più di 50 anni –
ha aggiunto Luciano – ma lui, nonostante avesse solo 3-4 anni in più rispetto a noi, era riuscito a porsi come riferimento importante per tutti: aveva sempre una parola di conforto e di sostegno, ci manca davvero tanto”.

Davvero toccante anche il ricordo di una delle allieve più giovani del corso, una ragazza oggi poco più che ventenne: “Quando mi sono iscritta al Cpia, nel 2020, avevo 19 anni e venivo dal Monti, quindi mi sono trovata catapultata in un’esperienza completamente diversa. E Lino è stato fondamentale per contribuire a farmi ambientare: con me aveva sempre un comportamento protettivo e se sono riuscita a ottenere il diploma è stato grazie a lui, che mi ha sempre spronata, e ad alcuni altri corsisti con cui ha creato un bellissimo ambiente”.

“L’ultimo ricordo che ho di lui risale alla vigilia di Natale – ha aggiunto – quando mi ha mandato sullo smartphone un messaggio di auguri dicendomi che mi voleva bene e che dovevo continuare nel mio percorso. E’ stato davvero di grande sostegno”.

L'ESAME DI STATO 'IN MEMORIA'

Come accennato, Pasquale De Filippo si è spento nel gennaio scorso, ma i compagni di corso hanno voluto comunque coronare il suo sogno e così, grazie al pieno supporto dei due dirigenti scolastici coinvolti (Davide Bosso, direttore del Cpia, e Renato Parisio, dirigente dell’Istituto Penna) hanno sostenuto in sua memoria l’esame di maturità.

Si è trattato di una simulazione di esame, perché la legge non consente di fare diversamente, ma è stato un doveroso omaggio che abbiamo voluto fare a lui e alla famiglia (era sposato, con figli, e nonno di due splendidi nipotini, ndr.). Era giusto avesse il diploma”, ci ha spiegato il compagno di corso.

Di fatto, in accordo con la commissione, 5 compagni di corso hanno illustrato un breve racconto della sua vita, parlando di lui, dei suoi ricordi e dei suoi desideri.

 

I DIRIGENTI SCOLASTICI: DOVEROSO OMAGGIO A UN UOMO TENACE

Un momento vissuto con emozione e partecipazione anche dai dirigenti scolastici. “E’ stato davvero un bel momento – ha affermato Renato Parisio, dirigente dell’Istituto Penna – abbiamo fatto una piccola consegna figurativa, molto suggestiva ed emozionante, alla presenza della famiglia e dei compagni di corso. E’ stato un bel riconoscimento alla sua tenacia, che ha trasmesso anche agli altri corsisti che ha spronato ad impegnarsi negli studi

Un esempio importante anche per i nostri ragazzi del diurno, che magari, legittimamente, non hanno ancora percezione di quel che può accadere nel corso della vita, ma che hanno visto in lui un esempio di costanza, dedizione, pazienza. Come ho detto in occasione della consegna dell’attestato simbolico, è stata davvero una maturità con 100 e lode, coronamento di un sogno che lui avrebbe sicuramente raggiunto se il destino glielo avesse consentito”.

Concetti che trovano riscontro anche delle dichiarazioni di Davide Bosso, direttore dei corsi del Cpia: “Ha sempre avuto un atteggiamento molto aperto con i compagni, con i professori e anche con me. Mi aveva parlato più volte dei suoi problemi di salute e dei suoi timori e per noi è stato davvero un bruttissimo colpo vedere la situazione peggiorare e avviarsi verso un percorso non positivo”.

Era un uomo molto presente, attivo e propositivo – ha aggiunto il professor Bosso – pertanto l’idea del diploma si è sviluppata, nella volontà dei compagni di corso e dei docenti, fin da subito dopo il decesso e siamo stati davvero lieti di aver potuto coronare il suo sogno più grande”

 

IL RICORDO DURANTE LA FESTA DI FINE ANNO DEL CPIA

Naturalmente, visto il segno indelebile che ha lasciato in quanti l’hanno conosciuto, Pasquale De Filippo è stato ricordato anche nel corso della festa di fine anno. Nel corso della quale, come ha scritto in un post Facebook Mario Malandrone, insegnante del Cpia e consigliere comunale: “Abbiamo pianto un po’, perché nel percorso che condividiamo per il Penna abbiamo dato il diploma a Pasquale che da lassù avrà poi chiesto scendo un attimo a festeggiare al CPIA”.

“E ora di una cosa son convinto – ha scritto ancora Malandrone –, mi piacerebbe su quel banco che stava a destra guardando la cattedra… lasciato vuoto per un po' di tempo in onore di Pasquale, mi piacerebbe appendere sulla parete il tuo diploma: Lo chiederò al Penna”.

SUL SUO ESEMPIO, IL SEME DEVE CONTINUARE A GERMOGLIARE 

Aggiungendo che gli piacerebbe affiancare il diploma con un piccolo quadro: “Qui sedeva Lino, uno studente che si diede la possibilità di tornare a studiare, ci credeva. La vita sa essere a volte crudele e ha interrotto il suo sogno di vivere, di diplomarsi. Ma Pasquale non si è arreso e ha vissuto in tutti i suoi compagni che hanno preso il diploma grazie ad il suo esempio. Tu studente che siedi qui, ricorda di non arrenderti, di imparare, di cogliere tutte le possibilità che la vita ti da, di essere solidale con chi lotta e si impegna al tuo fianco. Tocca a te!"

E il seme continuerà a germogliare.

Gabriele Massaro

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