Attualità - 28 giugno 2023, 13:27

Il 'caso Tortora', simbolo di "malagiustizia", è stato trattato durante una serata Rotary

L'avvocato Della Valle: "Fu un orrore giudiziario, non un errore. E potrebbe capitare ancora"

L'avvocato Della Valle ritratto con il consiglio direttivo del Rotary Club

L'avvocato Della Valle ritratto con il consiglio direttivo del Rotary Club

Raffaele Della Valle, uno dei più noti avvocati penalisti in Italia, celebre anche per aver difeso, circa 40 anni fa, il giornalista e presentatore televisivo Enzo Tortora durante un clamoroso errore giudiziario che ha inciso sulla sua malattia e morte a causa di un cancro, ieri sera è stato ospite dell'ultima serata rotariana dell'anno sociale 2022-2023.

L'occasione è stata la presentazione del suo nuovo libro, pubblicato di recente da Pellegrini Editore, dedicato proprio al caso Tortora. Il libro, intitolato "Quando l'Italia perse la faccia", ripercorre le varie fasi dell'incredibile vicenda che Della Valle ha definito "un orrore giudiziario più che un semplice errore". Il noto avvocato ha evidenziato come Enzo Tortora sia stato condannato in primo grado a dieci anni di reclusione per spaccio di stupefacenti e associazione camorristica, solo successivamente assolto con formula piena in appello e confermato in Cassazione.

Della Valle ha ricordato che tutto è iniziato dalle false rivelazioni di un finto pentito, già dichiarato insano di mente e con un passato di gravi crimini, che furono successivamente confermate da altri noti criminali. La magistratura inquirente diede colpevolmente ascolto a queste testimonianze infondate, mentre quella giudicante attribuì altrettanto colpevolmente valore di prova alle accuse.

"Non c'erano prove concrete contro Tortora", ha ricordato Della Valle, aggiungendo che le parole pronunciate dal giornalista durante il processo resteranno per sempre nella storia dell'ingiustizia italiana: "Sono innocente, lo grido da tre anni, e spero dal profondo del cuore che lo siate anche voi!"

Della Valle ha sottolineato come, purtroppo, la mania di protagonismo di alcuni magistrati impreparati e arroganti sia stata appoggiata, all'epoca, da gran parte dei media, che si sono accaniti contro "un uomo onesto e per bene" come Tortora, che morì di cancro poco tempo dopo, logorato fisicamente e spiritualmente.

L'oratore, visibilmente commosso nel ricordare quegli eventi lontani, ha affermato che la situazione della giustizia italiana non è migliorata rispetto al passato, sottolineando che "ognuno di noi è potenzialmente a rischio di cadere vittima di analoghi orrori". Nonostante ciò, Della Valle si è mostrato fiducioso che la parte sana della magistratura, insieme a quella sana della politica e del giornalismo, possano contribuire a far risorgere l'Italia e a riprendersi il ruolo di patria del diritto che le spetta nella storia della civiltà.

Alla fine dell'evento, il presidente del Rotary, Luigi Florio, che la settimana prossima passerà il testimone a Maurizio Mela, ha omaggiato Della Valle con bottiglie di vino astigiano e con il volume sulla storia settantennale del Club.

Redazione

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