Attualità - 06 luglio 2023, 07:31

Graduatorie di ammissione congelate e classi che rischiano di essere separate: è bufera sugli asili nido comunali

Impasse amministrativo a causa dello spostamento dei bambini del nido "Lo Scoiattolo": i lavori che dovevano essere effettuati al Regina Margherita non sono stati fatti e ora le classi rischiano di essere spalmate in altre strutture

L'asilo nido Lo Scoiattolo, al centro dei disservizi dell'Amministrazione  (merphefoto)

L'asilo nido Lo Scoiattolo, al centro dei disservizi dell'Amministrazione (merphefoto)

E' caos nelle graduatorie per gli asili nido di Asti. Il sito del Comune, infatti, non ha ancora pubblicato i nomi di chi, il prossimo anno, potrà usufruire delle strutture comunali. Un brutto pasticcio nato da una serie di accadimenti che in poche settimane hanno completamente ribaltato i piani dell'Amministrazione e congelato le liste degli astigiani che potranno usufruire dei nidi comunali per il proprio figlio.

CENTOSESSANTA FAMIGLIE IN STALLO

Circa 160 famiglie, ad oggi, stanno ancora aspettando una risposta, a poco meno di due mesi dall'inizio delle attività, previsto per il 4 settembre.

Un disguido per chi, avendo un figlio, rimane appeso all'incertezza e non sa se il prossimo autunno dovrà cercarsi altri asili, pensare a baby sitter o, se si è particolarmente fortunati, mobilitare i nonni.

L'incidente nasce da un asilo, Lo Scoiattolo di via Salvo d'Acquisto, che dal prossimo settembre dovrà chiudere per permettere lavori di rifacimento dei locali finanziati in parte dal PNRR.

I bambini delle classi "medie" e grandi", 27 in tutto, saranno trasferiti all'asilo di infanzia Regina Margherita, storica struttura di via Bocca che ha chiuso i battenti nell'estate 2022. La nuova destinazione, per essere riconvertita a nido però, necessitava di alcuni lavori di rifacimento dei bagni e di altre parti in comune.

Migliorie queste che, una volta che i bambini sarebbero tornati alla sede originaria dello scoiattolo (la durata dei lavori è prevista in uno o due anni), sarebbero rimasti in capo alla Fondazione che gestisce la struttura. Nel mese di aprile, prima delle iscrizioni per gli anni successivi, si era svolto un sopralluogo con i genitori dei futuri piccoli ospiti, per presentare la struttura.

I MANCATI LAVORI AL REGINA MARGHERITA

Tutto questo, però, è stato stravolto un paio di giorni fa, con una riunione a sorpresa convocata dall'assessore Loretta Bologna e dal dirigente Roberto Giolito, dove è stato spiegato alle mamme e ai papà che i lavori in programma non sono stati fatti, e che l'Asl non ha dato il proprio beneplacito per usufruire dei locali, che non potevano diventare un "nido" ma solo un "micronido", ovvero con una capienza massima di 24 bambini, rispetto ai 27 previsti.

Una doccia fredda anche perchè è stata fatta una sorta di "moral suasion" da parte dell'Amministrazione comunale per chiedere a tre famiglie di disiscrivere il proprio figlio o la propria figlia dalla classe di appartenenza e scegliere un altro posto in una delle strutture della città.

Un effetto a catena che ha avuto come conseguenza quello di congelare le graduatorie di accesso agli altri asilo nido per fare posto ai bambini "uscenti" dello Scoiattolo.

ASTI UNICA CITTA' PIEMONTESE ANCORA SENZA GRADUATORIE

Ad oggi, infatti, Asti è l'unica città in Piemonte a non aver pubblicato gli accessi per l'anno 2023-2024, causando comprensibili disagi e ritardo sulle famiglie entranti. La decisione di fare una selezione sui bambini dello Scoiattolo, ha creato un vero e proprio putiferio tra i genitori, che hanno messo in atto una vera e propria levata di scudi, viste anche le peculiari esigenze di inserimento e di relazione che possono avere bambini di 16 o 24 mesi, ma alcuni a settembre ne avranno solo 12.

"L' inserimento di un bambino in un nido è un momento molto delicato - confida una mamma - e per molti cambiare maestre e compagni da un anno ad un altro potrebbe essere un piccolo trauma. In più un nuovo inserimento significa anche un periodo di affiancamento di oltre una settimana da parte di uno dei genitori, che per motivi di lavoro, finita la maternità, non ci possiamo permettere".

"I lavori dovevano essere fatti dal gestore (la Fondazione che gestisce il Regina Margherita ndr), che avrebbe dovuto rifare i bagni e le aule al piano superiore - spiega un genitore dei bambini coinvolti - ma l'Asl ha preteso lavori aggiuntivi come l'installazione di un ascensore. Di fronte al lievitare dei costi, il gestore si è tirato indietro".

DISAGI ANCHE PER IL SERVIZIO MENSA

Ma i disagi non finiscono qui: anche il servizio mensa, inizialmente, doveva essere fornito utilizzando le cucine del Regina Margherita, inutilizzate anch'esse dallo scorso anno, ma anche in questo caso qualcosa deve essere andato storto perchè è stato comunicato ai genitori che il servizio probabilmente verrà esternalizzato tramite un centro di cottura Camst, la cooperativa che si occupa dei servizi di ristoro.

"Sappiamo che la riduzione dei posti dei bambini mette e la mancanza delle mensa interna mette in discussione la permanenza del personale (con riferimento a un'insegnante, cuoco e aiuto cuoco, ndr.). Su questo abbiamo chiesto risposte al sindaco, ma non ci ha ancora contattato"

PER LE DECISIONI C'E' TEMPO FINO A LUNEDI'

Nel frattempo, il Comune continua con la sua opera di convincimento nei confronti delle famiglie, arrivando anche ad offrire uno sconto del 20% della retta nei confronti di chi "desisterà".

Il termine ultimo per uscire dall'impasse e per permettere così il disgelo delle graduatorie comunali è per lunedì prossimo, 10 luglio.

In caso di assenza di risposte (ma ad oggi i genitori non hanno nessuna intenzione di retrocedere) deciderà l'Amministrazione a suo insindacabile giudizio, anche se il metro di questa valutazione non è chiaro, o comunque non esplicitato alle famiglie.

L'INTERROGAZIONE DI "UNITI SI PUO'"

Sulla delicata vicenda, si registra anche un'interrogazione a risposta scritta presentata da Vittoria Briccarello e Mauro Bosia, consiglieri comunali del gruppo di minoranza "Uniti si può", che pongono quattro domande all'Amministrazione: 

  • Come si pensa di affrontare la vicenda se non è emergessero 3 famiglie disposte a spostare il/la figlio/a;
  • Se non ritiene sia diritto delle famiglie rimanere lì poiché previsto da contratto che, al contrario, non prevede termini di esclusione;
  • Se non ritiene essenziale la figura del cuoco e in quali tempi verrà attivata la mensa interna;
  • Se non ritiene che occorra una riduzione della retta in virtù dei disservizi e degli spazi non idonei, si pensi al piazzale di cemento ben diverso dal prato verde che c'è oggi allo scoiattolo;
  • Se l'inizio del servizio sarà categoricamente il 4 settembre o se c'è rischio si allunghino i tempi.

Redazione

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