Scuola - 06 luglio 2023, 11:36

Bologna: "Sul nido 'Lo Scoiattolo' alcuni genitori hanno politicizzato la vicenda"

Nostra intervista all'assessore all'Istruzione dopo le polemiche sulla struttura e i ritardi nelle graduatorie: "Lavoriamo da sempre per tutelare i bambini e il servizio partirà regolarmente il 4 settembre"

Immagine d'archivio dell'assessore Bologna

Immagine d'archivio dell'assessore Bologna

AGGIORNAMENTO ORE 15.59: sembra si sia conclusa positivamente la querelle sugli asili nido comunali. "Anche il terzo bambino  ha trovato collocazione -annuncia l'assessore Bologna - grazie al dialogo e alla collaborazione tra insegnanti e famiglie".  "Le soluzioni si trovano se si vogliono trovare  - chiosa l'assessore  -ringrazio chi ha capito e ci ha aiutato in questa fase delicata"

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“Mi dispiace davvero dirlo, ma la situazione reale è ben differente da quella che ho letto nelle ricostruzioni giornalistiche”.

Lo ha affermato Loretta Bologna, assessore comunale all’Istruzione, con riferimento alla situazione generatasi a seguito del previsto spostamento dei bimbi del nido “Lo scoiattolo”, oggetto di importanti lavori di ristrutturazione, nell’ex scuola dell’infanzia “Regina Margherita” di via Bocca (CLICCA QUI per rileggere il nostro articolo)

Assessore, l’ho chiamata appunto per dar voce all’Amministrazione
Per ricostruire la vicenda, dobbiamo partire da inizio primavera. Noi sapevamo che “Lo scoiattolo” sarebbe stato oggetto di ristrutturazione completa con fondi PNRR, fondamentali per adeguare una struttura che è stata realizzata oltre 40 anni fa. Naturalmente è nato il problema di spostare tutto l’asilo da un’altra parte, quindi abbiamo contattato il Regina Margherita. Unica struttura che, sulla base delle distanze, era vicina e congrua alle esigenze dei bambini. Inoltre, quella soluzione ci consente anche di lanciare un messaggio di continuità con un asilo storico.



E, se non erro, con il supporto di una struttura privata?
Sì, già quest’anno poteva nascere una bella collaborazione con “Babylandia”, che si sarebbe accollata i costi dei lavori di adeguamento per subentrare una volta terminati i lavori di ristrutturazione dello “Scoiattolo”. L’operazione, che prevedeva la realizzazione tra luglio e agosto di una batteria di bagni in più, stava perfettamente in piedi perché “Babylandia” si sarebbe ripagata un po’ di spese con gli introiti del doposcuola.



Fin qui, tutto chiaro e lineare. Poi che è successo?
E’ successo che, una ventina di giorni fa, il dirigente dell’assessorato è andato all’Asl per verificare che fosse tutto a posto e gli è stata detta una cosa che non era mai emersa nel corso degli incontri precedenti, ovvero che per aprire il doposcuola al primo piano serve un ascensore, il che comporterebbe una spesa di almeno 30-40mila euro, che i partner privati al momento non hanno ritenuto di poter sostenere.



Fermiamoci un attimo, vorrei capire… Nonostante vi siano state diverse riunioni precedenti, questa esigenza non era mai emersa?
Esatto. Consideri che, già al primo incontro con l’Asl, io avevo posto una specifica domanda: per fare il doposcuola sono necessarie particolari opere di adeguamento? Mi era stato risposto di no, punto… Invece, una ventina di giorni fa, è emersa la problematica. Conseguente il fatto che, in un primo momento, la Fondazione che gestiva il “Regina Margherita” avrebbe dovuto ‘solo’ affittare il ramo d’azienda, mentre successivamente si è optato per una soluzione differente, che li vede solo locatari dell’immobile. Per cui, cambiando destinazione, sono emerse una serie di normative che prima non erano previste.



Ed arriviamo così all’incontro che ha avuto con i genitori…
Sì, li abbiamo convocati per far sapere loro che l’Asl – che, per quanto capisca che sono tenuti ad attenersi a specifiche norme, non ci è ‘venuta incontro’ in nulla – non avrebbe concesso l’autorizzazione per il nido, ma solo per il micronido, che può ospitare fino a 24 bambini.



Il che, considerato che attualmente sono in 27, comporta lasciarne fuori tre…
Ho spiegato loro che, purtroppo, non sarebbe stato possibile accogliere tutti e 27 i bimbi della classe ‘mezzana’ e dei ‘grandi’ (quelli dell’ultimo anno di nido, ndr.), perché quelli in entrata al primo anno li abbiamo già suddivisi tra altri asili. Purtroppo mi sono accorta subito che quella riunione non sarebbe servita a nulla perché mi sono ritrovata di fronte dei genitori molto ‘politicizzati’ e parzialmente ostili, come del resto una delle maestre. Da genitore, comprendo pienamente il loro disagio e lo so che non hanno torto, ma purtroppo non c’è altro modo per risolvere il problema. Abbiamo fatto riunioni su riunioni per cercare di trovare una quadra, ma economicamente qualsiasi altra soluzione non avrebbe retto.



Quindi resta il problema di 3 bambini da spostare in altra struttura?
In realtà, solo uno/a, perché due mamme gentilissime hanno compreso la situazione e, anche in considerazione che amichetti dei figli frequentano già altri asili, hanno acconsentito allo spostamento. Quindi la polemica è sorta sul terzo bambino o bambina che dovrà cambiare scuola. Siccome siamo consci che questo comporterà anche fare un nuovo inserimento, abbiamo pensato di venire incontro ai genitori proponendo loro un taglio del 20% sulla retta pagata sulla base dell’Isee, ma senza ottenere nulla.



Pertanto ora spetterà all’Amministrazione decidere chi sarà il terzo a dover cambiare asilo?
Salvo una famiglia non ci comunichi entro lunedì la volontà di accettare la proposta, purtroppo si. Guardi… se io fossi inflessibile come mi pare vogliano dipingermi, direi che decideremo sulla base della data di iscrizione, ma io voglio seguire un’altra linea. Ovvero parlare con le insegnanti e con i genitori per cercare di capire quale sia il bambino o bambina che avrebbe minori difficoltà a reinserirsi in un’altra classe.



Veniamo all’altro tema rilevante: il servizio mensa…
Le cucine ci sono: abbiamo tutti i permessi per rimetterle in funzione e previsto a bilancio la presenza di tutti i dipendenti attualmente impiegati. Dobbiamo solo capire se, sulla base dei permessi, potremo iniziare ad utilizzarle già dal primo mese o se dovremo scalare di uno. In quest’ultima ipotesi, i cibi verrebbero cotti in un’altra struttura e poi portati lì. Avrei anche potuto non segnalare la cosa ma, poiché è già capitato di imbatterci in ritardi burocratici, ho preferito essere totalmente trasparente nelle comunicazioni ai genitori. Comunque, lo ribadisco, nessun addetto alla mensa verrà lasciato a casa.



Discorso valevole anche per le insegnanti? Perché anche su quel fronte ‘voci di corridoio’ ne indicano una a rischio…
Assolutamente! Posso garantire che nessuna insegnante rischia nulla. La continuità didattica verrà garantita dalla presenza delle stesse insegnanti. Certo, è possibile che calando il numero di bambini quella che si occupa dei poppanti venga trasferita per qualche ora in un’altra struttura, ma non posso dirlo con certezza ora. La suddivisione per classi delle insegnanti viene fatta una volta completate le graduatorie.

 

Che al momento, in conseguenza di questa problematica, sono bloccate per tutti gli asili comunali… è corretto?
Le graduatorie le pubblicheremo domani lasciando liberi due posti uno per un medio ed uno per un grande così non provochiamo disagi agli altri. In realtà la pubblicazione è stata solo rinviata di qualche giorno rispetto all’abituale. Vada pure a vedere sul sito del Comune, sono sempre uscite a inizio luglio. Si tratta, comunque, di uno spostamento di pochi giorni che, evidentemente, qualcuno ha avuto interesse a strumentalizzare a fini politici

In ultimo, anche se credo di conoscere già la sua risposta, debbo chiederle se il servizio degli asili comunali partirà regolarmente il 4 settembre
Assolutamente sì. Nessun dubbio a riguardo

Gabriele Massaro

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