Attualità - 20 settembre 2023, 09:14

“Il mare è pericoloso, resta in Senegal”: la canzone della Regione Piemonte contro la migrazione clandestina [VIDEO]

La notizia, ripresa da alcune Testate nazionali e divenuta virale sui social, è vera. Però, in realtà, fa riferimento a una campagna risalente al 2019

Un fermo immagine tratto dal videoclip

Un fermo immagine tratto dal videoclip

Nelle ultime ore sta diventando virale sui social la notizia, ripresa da alcune Testate giornalistiche nazionali, secondo cui la Regione Piemonte, per tramite del proprio assessorato alla Cooperazione Internazionale, avrebbe finanziato la realizzazione una canzone, stando alle fonti molto trasmessa da radio e tv senegalesi, per invitare potenziali migranti a restare nel proprio Paese.

In sostanza, un’interpretazione letterale di “Aiutiamoli a casa loro”, slogan politico caro alle destra che comunque trova, sia pure con sfumature e sensibilità diverse, qualche riscontro anche a sinistra.

La notizia di per sé è vera: la canzone in questione si intitola “Teki fi menane na nek” (ovvero “Realizzarsi qui è possibile”), è interpretata dal gruppo locale “Masse 36” ed è effettivamente finalizzata ad invitare i giovani senegalesi a non tentare improbabile fortuna affrontando ‘viaggi della speranza’ verso l’Europa.

NOTIZIA VERA, MA RISALENTE AL FEBBRAIO 2019

Ciò che invece non corrisponde è la datazione della notizia. Poiché, effettuando una banale ricerca sul web, si arriva senza troppe difficoltà a un comunicato stampa del febbraio 2019 in cui si dà notizia della realizzazione del brano nell’ambito della campagna di sensibilizzazione contro la migrazione clandestina denominata “Percorsi Creativi”. Con tanto di videoclip Youtube del brano, caricato quattro anni fa e che risulta aver avuto appena 80 visualizzazioni, che riportiamo anche al fondo di questo articolo.

Il testo della canzone della band, composta da tre artisti nati nella periferia di Dakar con forte passione per i generi hip hop e rap, ricorda ai giovani che “La vita è preziosa, il mare pericoloso” e che molti giovani hanno perso la vita cercando di migrare. “Sei intelligente, coraggioso, hai la volontà. Anche se altri hanno avuto fortuna, chiedi quanti di loro sono rimasti lì, quanti sono stati respinti, quanti sono andati lì senza la possibilità di tornare a casa”. Concludendo che “Volere una bella vita non dovrebbe spingerti a sacrificate te stesso”.

L’alternativa, cantano i “Masse 36”, è per l’appunto il Senegal: “Qui realizzarsi è possibile. Un sacco di spazio per coltivare. Semina, raccogli e venderai. Pieno di progetti realizzabili, il bestiame paga. Sei intelligente, coraggioso e hai la volontà”. Doti, si sottintende, da far fruttare nel proprio Paese di origine.

Giunti a conclusione, quel che rimane da capire, almeno fino ad eventuale pronunciamento della Regione a riguardo, è se la notizia – lo ribadiamo, “vecchia” di quattro anni – sia rispuntata ora perché effettivamente l’Ente ha deciso di riproporre il brano visto il crescente allarme migrazione o se, più prosaicamente, una prima Testata l’ha pubblicata (in buonafede o meno non è dato a sapersi) cavalcando l’onda mediatica dell’emergenza e altre l’hanno seguita senza verificarla, venendo meno a una regola primaria del giornalismo.

Gabriele Massaro

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