Viviamo in un posto bellissimo - 23 settembre 2023, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo che va piano e non va lontano

Puntata dedicata ai cantieri che costellano Asti, tranquille conseguenze di strategie, scelte e finanziamenti datati ben oltre il lustro

Vino e Cultura, dal 2017 in tranquilla messa in opera

Vino e Cultura, dal 2017 in tranquilla messa in opera

Non mi sono mai ritrovato nel detto Chi va piano va sano e va lontano. Che la calma e la tranquillità siano il miglior viatico per raggiungere i propri obiettivi, non c’è niente da fare, non mi entra. Facile sia colpa del mio segno zodiacale, Ariete e del mio ascendente, Toro. 

Non conosco i segni zodiacali e gli ascendenti del sindaco Rasero e dei suoi componenti di Giunta, attuali e del primo mandato, e va bene così. Non so neppure se il motivo di cantieri aperti ora, su progetti definiti e finanziati da oltre un lustro, abbia nel Chi va piano...la sua origine. Resta comunque il fatto che veder iniziare adesso interventi definiti ancora ai tempi di Brignolo, mi turba e disturba. 

Certo, dal 2017 ad oggi è successo di trovarci tra i piedi uno scossone sociale ed economico come il covid che ha fermato pensieri ed opere per un buon annetto, ma avere ancora cantieri facenti capo ad una linea strategica e di finanziamento definita ed ottenuta da così tanti anni, lo trovo incredibile. Incredibile nella ratio d’insieme di quegli interventi, mossa dall’interesse comune e comunale di sviluppare turismo in città con Vino e Cultura, e dall’evidente e crescente necessità di farlo, sia a livello strutturale, seguendo il piano strategico di sviluppo urbano finanziato con i fondi POR FESR, pur se antico ancora valido, sia convincendo, con le buone o con le cattive, la ATL albese a darsi una mossa nel valorizzare Asti. 

Mossa che dovrebbe, anzi, sarebbe dovuta partire, che ormai la frittata è fatta, dal muoversi con forza per far entrare Asti e Astigiano nel dossier di candidatura di Alba Bra Langhe Roero Capitale Italiana della Cultura 2026. Anche per toglierci il brutto pensiero che il mega selfie della candidatura astigiana al 2025 trovasse motivazione in un voi no da Alba e nell’immagine dell’amministrazione astigiana da tener alta, assieme ai legami tra i tre territori di competenza operativa della ATL. E per toglierci la stana sensazione di una candidatura, messa su di fretta e furia, quella sì, in collaborazione con una signora struttura di consulenza, dall’estrema prodigalità, e con il contributo di un ottimo professionista del destination management, oggi a dirigere il comitato 2026. Quasi sicuramente non sapremo mai se sia solo mio mal pensare o anche altro e, a questo punto, chi se ne frega. Guardiamo avanti. Come curiosi pensionati, guardiamo ai nostri cantieri, nella speranza che, almeno loro, non vadano troppo piano.

Davide Palazzetti

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