Accogliendo l’invito della Rete Welcoming Asti, questa mattina decine di astigiani hanno partecipato al presidio-flashmob per la pace indetto nella centralissima piazza San Secondo.
Manifestazione nell’ambito della quale hanno invocato una ‘pace vera’ da costruire in tutti i luoghi del mondo per sconfiggere l’imperversante logica delle armi, della morte e degli attentati terroristici che vedono vittime bersagli inermi e incolpevoli tra cui molte donne, bambini ed anziani.
Pace accompagnata da altri due cardini del pensiero pacifista, ovvero negoziato “perché negoziare significa, pur nel riconoscimento reciproco da parte di tutti gli attori coinvolti (compresi Stati Uniti, Europa e Paesi Arabi) della verità storica e degli errori commessi, anteporre alla logica della guerra quella del dialogo e della diplomazia” e disarmo visto come “l’utopia possibile cui tendere e che rimane la strada vera verso una nuova armonia del mondo”.
“Diminuire e perfino azzerare le spese militari – argomentano i responsabili del flash mob – non solo disinnescherebbe il ‘bisogno’ di usare le armi, ma potrebbe voler dire più sanità pubblica, più assistenza, più investimenti nella scuola e nell’istruzione”.