Viviamo in un posto bellissimo - 25 novembre 2023, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo, da ieri ancora di più

Dal grandioso accadimento personale d’essere diventato nonno, la gratificante sensazione di trovare senso e la forte conferma del valore di chi crea vita

Dettaglio del dipinto La nascita di Venere di Sandro Botticelli

Dettaglio del dipinto La nascita di Venere di Sandro Botticelli

 

 

Qual è il senso del vivere? Domandona che, sin dall’antichità, è stata tema ricorrente di filosofi, letterati e poeti. Tra le tante tesi, quella che mi ha quasi sempre accompagnato, più o meno consapevole, è l’esistenzialismo. Mi ci trovo nel voler indagare partendo dall'interiorità, dall’essere, in particolare in molti scritti di Sartre, variante atea del tema.   Dire però che lì o altrove abbia trovato una risposta, sarebbe falso.

E poi te ne torni a casa da un bell’ospedale pediatrico di Fidenza, con gli occhi pieni di tuo figlio Alfredo, in lacrime da cuore che scoppia di felicità per quei 3,5 chili in tutina arancione appena arrivati in camera a farsi conoscere e a conoscere vis a vis genitori e nonni. Eccolo lì il senso, non ho dubbi: da figlio a padre, da padre a nonno. Creare vita, una roba che nella mitologia e nelle religioni è sempre stata cosa di pochi eletti e invece è di tutte. Apparentemente naturale, ma non così se vissuta come senso. Ieri il mio l’ho trovato tra Fiorenzuola e Piacenza, gratificandomene a palla fino quasi ad Alessandria. Senso che resta e che non potrà che crescere col crescere del piccolo Gioele. Senso che ne toglie tanto alle follie a cui ci stiamo tristemente abituando, follie belliche, economiche, sociali. Follie di violenza e disparità che già di per sé di senso ne hanno pochissimo. 

Senso che conferma quanto sia alto il valore di chi crea vita. Senso che porta obbligatoriamente a far spazio, in tutto il nostro muoversi quotidiano di persone e di società, a chi così speciale. Donne, così bistrattate da sempre che hanno dovuto faticare quasi fossero parti ad avvicinarsi a parità in tanto, troppo. E ora cadono sotto i colpi di uomini senza senso e senza memoria di chi abbia custodito in pancia i loro figli. Se allora il procreare è senso, loro e solo loro sono interpreti indispensabili. Da adorare e null’altro. La mia interprete ieri, la compagna di mio figlio, pur se colpita da una decina d’ore di travaglio, emanava la luce serena e bella di chi crea. Moderna Venere botticelliana che mi ha dato onore di poter essere detto nonno. Grazie Zita.

Davide Palazzetti

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