Viviamo in un posto bellissimo - 30 dicembre 2023, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo che guarda a un anno nuovo

Sta per finire un anno non certo facile, tra guerre, clima impazzito e incertezze varie. Anno da finire guardando a qualcosa di nuovo, nuovi fondamentali di vita, nuovi colori

Arundhati Roy, scrittrice indiana di cui leggere qualcosa quanto prima

Arundhati Roy, scrittrice indiana di cui leggere qualcosa quanto prima

 

Mercato, mercanti e mercatini. Pedine inermi del primo, succubi tra una pletora di burattini mossi da mercanti. Mercanti di tutto, morte inclusa. Abbiamo appena fatto il pieno di commercio da Santo Natale tanto che, in dirittura d’arrivo di quell’altra convenzione che si chiama Fine Anno, non riesco a trattenere qualche dubbio. Oggi va così e me ne scuso a prescindere.

Benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo” parola di Pasolini. Spunti e sputi che già ai tempi del miracolo italiano provavano a far dubitare. E poi tutto in discesa, senza freni e con sempre meno pensieri, ben aiutati da media e new media, da storia e storie dalla trama uniforme e per lo più colorata da infinite sfumature di grigio. Eppure la vita è colore, il mondo è colore e noi che lo viviamo dovremmo essere coloratissimi. Invito al colore, metafora di ben altro, che grazie all’aumento di tranquillità tipico delle feste comandate, ho appena trovato in un paio di libri. Li avrete già letti certamente, ma rileggerli ogni tanto aiuta.

Il primo è stato Il dio delle piccole cose, di Arundhati Roy, scrittrice indiana e figura guida del movimento mondiale antiglobalizzazione. Scrittrice e attivista che più recentemente sentenziava: “Il sistema collasserà se ci rifiutiamo di comprare quello che ci vogliono vendere, le loro idee, la loro versione della storia, le loro guerre, le loro armi, la loro nozione di inevitabilità. Ricordatevi di questo: noi siamo molti e loro sono in pochi. Hanno bisogno di noi più di quanto ne abbiamo noi di loro. Un altro mondo, non solo è possibile, ma sta arrivando. Nelle giornate calme lo sento respirare. “. Lo sento respirare, che bellezza espressiva, rassicurante tanto quanto la calma di giornata.

Foste ancora poco dubbiosi potreste passare al secondo libro: Liberi di non comprare, di Raffaella Milandri. Il gusto riflessivo sulla società del consumo e sulle sue follie, descritto attraverso le parole di Jesus, un senzatetto di New York che commenta quello che vede intorno, tra gente nevrotica e sempre di corsa che in fondo è più povera di lui che non ha nulla. Gente che corre per riempire la vita di cose, vuota di tutto quello che di saggio e intelligente si ha dentro. Libro che è diretto invito all’azione, per non essere più denaro, ma persone. Per dubitare un po’ meno nel guardare avanti. Buon anno nuovo a tutti.

Davide Palazzetti

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