La filosofia e le sue voci - 06 gennaio 2024, 09:00

L'etica e i limiti della filosofia

Nuovo appuntamento con le riflessioni di Simone Vaccaro, per la rubrica "La filosofia e le sue voci"

Immagine elaborata da Arena Philosophika

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De...devi smetterla… di pensare che tutti vedano la vita come la vedi tu!

Shinzo Keigo, Hirayasumi

Il titolo di oggi prende le mosse da quello del volume del filosofo Bernard Williams (1929-2003) Ethics and the Limits of Philosophy. Non mi soffermerò qui a illustrare le tesi presentate nell'opera, ma proverò ad avanzare una domanda: quali sono i limiti della filosofia? Cui segue: è necessario pensare ad un limite alla filosofia? In tal contesto, la delusione personale non può non essere considerata come variabile. E con ciò intendo il fatto che per uno studioso o un appassionato è della massima difficoltà ammettere l'inconcludezza dell'oggetto cui ha versato, versa e verserà così tanta passione. Chi vorrà ammettere dei limiti per la filosofia? Non vorrebbe significare la fallimentarità dell'impresa filosofica stessa, costretta a naufragare, corrotta da debolezze intrinseche? Oppure è proprio del buon filosofo avere sempre davanti agli occhi la precarietà delle soluzioni avanzate, che si tramuta nel sano spirito scettico che anima la ricerca filosofica? 

Ikuta Hiroto ha 29 anni ed è un freeter (individui che per non perdere la propria libertà e nutrire le proprie passioni decidono di dedicarsi a lavoretti part-time); sempre allegro e quasi del tutto immune alle preoccupazioni che assillano l'animo di quasi tutti noi. Tachibana Yomogi, 33 anni, è l'agente di punta dell'agenzia immobiliare Nikoniko (NikoNiko, in giapponese significa "sorridente", "con il sorriso". È un'onomatopea molto frequente!); sempre indaffarata e di corsa. Le sue giornate passano così velocemente che non riesce nemmeno a rendersi conto del reale passare del tempo: tutto è gettato nel frullatore della sua vita frenetica. I due si incontrano e, ovviamente, non può che generarsi lo scontro. Troppo diverse le rispettive visioni del mondo. E in occasione della festa di Tanabata, la giovane, logorata dal lavoro e scossa da una triste notizia, esplode così in faccia al freeter che candidamente, ma altrettanto improvvidamente, aveva espresso la sua gioia per la festività.

Incomunicabilità? Incompatibilità? Semplice incomprensione? Ma quante volte diamo per scontato, egoisticamente, che l'Altro, il nostro interlocutore, condivida il nostro punto di partenza, la nostra visione del mondo?  È forse questo il limite della filosofia. Almeno, per Lévinas (1906-1995) lo era: il volto dell'Altro. Questo è il limite della filosofia, il limite non valicabile, non catalogabile in una gabbia del pensiero. Siamo alla fine della filosofia? Ma non sarebbe più corretto se tale concetto assumesse caratteri kantiani, ovverosia alla stregua di un punto di partenza per proseguire oltre? L'etica si presenta come quella spina nel fianco della filosofia, ma anche come lo sprone alla sua pertura: se l'etica è davvero il limite della filosofia, se la relazione interpersonale è l'impensato al cuore del pensiero filosofico, allora tutto ciò non conduce al disimpegno filosofico, ma ad una sfida intrigante che richiede la massima attenzione filosofica.

Simone Vaccaro

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