Viviamo in un posto bellissimo - 13 gennaio 2024, 07:20

Viviamo in un posto bellissimo dalla ricca scienza naturale

Puntata sull’odierna riapertura al pubblico del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino e sulla bella presenza, anche lì, di Astigiano e di astigiani

Il ritrovamento di Mombercelli illustrato da Alessandro Porta

Il ritrovamento di Mombercelli illustrato da Alessandro Porta

La prima volta che sono entrato al Museo di Scienze Naturali di via Accademia Albertina a Torino, mio figlio aveva appena iniziato a frequentare la scuola dell’obbligo, ora ci insegna. Gli allestimenti, in particolare quelli della sala dell’Arca, erano per il tempo assolutamente innovativi e affascinanti.

Fascino non colto dal mio piccolo Alfredo, colpito più dai tanti animali morti che dal resto. Eppure il museo, istituito nel 1978, gode di una fama di livello nazionale per il valore delle collezioni che risalgono alla prima metà dell’Ottocento, e occupano un piacevole palazzo di fine XVII secolo, in pieno centro di Torino. Storia nella storia.

Non ci siamo più tornati, anche perché dopo qualche anno aveva preso fuoco. Ieri ha riaperto con l’inaugurazione ufficiale e da oggi è aperto al pubblico. Il MRSN riapre con un’area espositiva di circa 7.300 metri quadrati, di cui 4.300 già visitabili. Spazi che non vedo l’ora di girare in lungo e in largo, anche per scoprire se e quanto sia esposto tra i vari reperti paleontologici d’origine astigiana che fanno parte del patrimonio del museo.

Quanto dall’Astigiano, che già so essere esposto, riporta all’arte. Arte pittorica di Alessandro Porta, da Dusino San Michele, designer e illustratore. Grande appassionato di disegno e meccanica, per una vita, lavorativa, tra Centro Stile Fiat e Giugiaro Design e poi a raccontare con immagini i suoi ricordi d’infanzia: scene di vita agricola, di guerra, chiese romaniche e ritrovamenti fossili.

Ottimo artista, mancato il 3 maggio 2018. Artista ben capace di far viaggiare nel tempo fino a ipotizzare il passato, con scheletri, in particolare di mastodonti, che recuperano magicamente le ossa polverizzate dal tempo o dall’azione umana.

Tre le sue opere in esposizione, relative a tre importanti ritrovamenti fossiliferi nelle nostre terre: il Mastodonte Anancus arvernensis ritrovato nel febbraio 1904 a Villafranca d’Asti, durante i lavori della ferrovia Torino-Genova; il Mastodonte di San Paolo Solbrito, emerso in una cava nel 1851; il Mastodonte di Mombercelli scoperto nel 1954 in borgata Roeto, mentre si facevano lavori di sbancamento di una vigna.

Opere che danno valore all’Astigiano, famoso nel mondo per presenza di fossili anche di grandi dimensioni, animali di terraferma e cetacei che prima o poi dovrebbero diventare veri racconti di territorio. Per ora accontentiamoci, alla grande, delle tavole di Porta esposte a Torino, con l’onorarne l’opera preso a motivazione extra per visitare il MRSN.

Davide Palazzetti

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