Attualità - 16 gennaio 2024, 09:16

Scuole al gelo ad Asti: "Sugli impianti termici vogliamo vederci caldo, oltre che chiaro"

I consiglieri Briccarello e Bosia interrogano l'Amministrazione chiedendo se la gestione calore compete al Comune o a terzi

Scuole al gelo ad Asti: "Sugli impianti termici vogliamo vederci caldo, oltre che chiaro"

Continua a tenere banco, anche politicamente, la questione riguardante il riscaldamento nelle scuole. 

Questa volta è Uniti si Può che con una interpellanza, ha sollevato all'Amministrazione una serie di domande su come viene gestiti gli impianti termici comunali. 

"Continuano le segnalazioni di genitori, insegnanti e studenti esasperati dalla situazione di cattivo funzionamento degli impianti di riscaldamento registrati in molte scuole di Asti, che siano di competenza comunale o provinciale. Dalla fine di Ottobre, quando sono entrati in funzione gli impianti sino a questi giorni di Gennaio, quando il freddo si è fatto più acuto, sono stati segnalati cattivi funzionamenti o, in molti casi, rotture totali degli impianti con le scuole totalmente fredde presso: il nido la Coccinella, le scuole materne Miroglio, Santa Caterina, XXV Aprile, la scuola elementare Buonarroti, l’inconveniente della Dante, gli Istituti superiori Classico, Artistico, Sella - scrivono i consiglieri Malandrone e BosiaInsomma, dall’inizio dell’anno scolastico un vero e proprio stillicidio di mal funzionamenti e impianti rotti. Situazioni che, ovviamente, oltre che a riverberarsi come grande disagio per le famiglie, hanno determinato interruzioni dell’attività didattica. A tutto questo si aggiunga che, in molti casi, specie per le scuole dell’infanzia, i genitori sono stati avvertiti delle rotture all’ultimo minuto (addirittura al mattino stesso) ed invitati, in assenza di alternative, a portare i bambini nelle scuole fredde con le possibili gravi e pericolose conseguenze nel momento di maggior picco influenzale."

"Una situazione che, drammaticamente, si ripete ogni anno e in modo sempre più grave" sottolineano i consiglieri - tutto ciò ci ha spinto ad avviare verso il Comune una richiesta di informazioni con le quali si vuole conoscere in modo dettagliato ed approfondito come siano gestititi dall’Assessorato preposto, presumibilmente i Lavori Pubblici, gli impianti di riscaldamento del Comune, delle scuole sotto l’egida comunale e degli impianti sportivi. In quanto consiglieri vogliamo vederci chiaro e caldo: presumendo che “la gestione calore” sia stata data all’esterno abbiamo chiesto di sapere:

Se gli impianti termici comunali, compresi quelli sportivi e delle scuole sono gestiti da un’impresa esterna o più imprese esterne secondo specifici “contratti calore” pluriennali;

Si chiede di avere copia di tale/i contratto/i – appalto/i;

Se il titolare del contratto/appalto è anche il “terzo responsabile” degli impianti termici;

Se il/i contratti/o – appalto si riferiscono alla sola gestione degli impianti termici o anche alla fornitura della materia prima energetica;

A chi compete la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti termici e se tali manutenzioni rientrano negli appalti calore;

Se l’appalto/contratto prevede/ prevedeva la sostituzione di impianti termici usurati e se tali eventuali sostituzioni sono state regolarmente effettuate in considerazione dei continui fermi di impianti soprattutto scolastici;

Quale è il costo annuale per la spesa energetica del Comune di Asti scuole comprese;

Se il contratto/appalto in origine prevedeva interventi volti al risparmio energetico;

Se è/sono in previsione gare di appalto relative alla gestione degli impianti termici.

"Ottenute le informazioni il nostro impegno sarà volto a capire se l’Amministrazione comunale ha gestito al meglio una situazione, del valore di milioni di euro, ponendo i necessari controlli e verificando il rispetto degli impegni assunti dalla o dalle ditte appaltatrici. Non di secondaria importanza gli aspetti connessi al risparmio energetico, così come saranno oggetto di verifica energetica gli appalti relativi alle ristrutturazioni di Palazzo Ottolenghi e del Comune in Piazza San Secondo" concludono.

Redazione


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