Attualità - 31 gennaio 2024, 16:15

"Dati Meteo Asti è un servizio pubblico e gratuito. Le nostre analisi sul PM10 sono a beneficio della collettività"

Parlano Luca Leucci e Paolo Faggella, fondatori del portale meteo, dopo che erano emersi alcuni dubbi sulla scientificità dei rilevamenti: "C'è differenza tra il valore medio di polveri sottili rilevato e i picchi che ci possono essere in particolari ore del giorno"

La stazione di Dati Meteo Asti sul seminario vescovile

La stazione di Dati Meteo Asti sul seminario vescovile

Nei giorni scorsi sono emersi alcuni dubbi sulla scientificità e validità dei dati misurati dall'osservatorio meteorologico di Dati Meteo Asti sugli allarmanti livelli di inquinamento raggiunti venerdì 26 gennaio in città (Leggi QUI la notizia sulla qualità dell'aria).  

Sul tema sono intervenuti i fondatori, Luca Leucci e Paolo Faggella, che ci hanno esposto il procedimento con cui vengono rilevati e analizzati i dati, che anche noi della Voce di Asti spesso utilizziamo come fonte nei numerosi articoli che trattano della situazione meteo e climatica.  "Vorremmo fare chiarezza su alcuni aspetti probabilmente poco chiari ai non addetti ai lavori - spiegano -  Crediamo nell’importanza di instaurare un dialogo che possa portare ad una comprensione migliore dell'argomento, condividendo la nostra esperienza e conoscenza sul tema. Dati Meteo Asti è sempre disposto a collaborare con tutti e a fornire il supporto necessario a chiunque ce lo chieda".

In che modo Dati Meteo Asti intende dare il proprio contributo in ambito meteo-climatico?

Prima di tutto ci teniamo a sottolineare come in alcun modo vogliamo sostituirci agli organi competenti, quale Arpa Piemonte, ma vorremmo essere eventualmente di supporto a queste realtà, che vanno considerate da tutti noi cittadini come riferimento nel settore. Da sempre il nostro è un servizio pubblico e gratuito, volto in primo luogo a rendere più accessibili meteorologia e climatologia a chi ci segue. In secondo luogo vogliamo fornire informazioni sulle condizioni meteorologiche previste e in atto sul nostro territorio, sempre mantenendo il rigore scientifico, che per noi è alla base della nostra divulgazione.

Quali sono i cardini su cui si basa la vostra rete di stazioni meteo per il monitoraggio del territorio?

La nostra rete di stazioni meteo (https://maps.datimeteoasti.it/) si fonda sulla scientificità. Per questo tutti i dati a cui facciamo riferimento derivano da stazioni meteorologiche semi-professionali, i cui sensori sono riconosciuti a norma dalla World Meteorological Organization (WMO, l'organo di riferimento in questo ambito). Più nel dettaglio, i criteri fissati dalla WMO riguardano la tipologia di stazione meteo (intesa come l’organizzazione dei sensori e le relative caratteristiche) e la modalità di installazione: solo seguendo tali principi si avranno dati precisi e oggettivi in ogni situazione. In questo modo, questi dati possono essere confrontati con altre stazioni installate seguendo le medesime regole. Tutto ciò è fondamentale per avere un dato meteo di qualità.

Cosa si intende per PM10? Quali sono i potenziali rischi ad esso associati? 

Per PM10 si intendono tutte le particelle solide e liquide in sospensione nell'aria, aventi diametro aerodinamico pari o inferiori ai 10 micron. Esse sono in grado di penetrare nel tratto superiore dell'apparato respiratorio, risultando potenzialmente dannose per la salute umana, soprattutto in caso di lunga esposizione. Nel lungo periodo tali particelle costituiscono un fattore di rischio per lo sviluppo di patologie respiratorie, cardio-vascolari e anche di patologie tumorali, dunque costituiscono un serio problema per la salute.

Quali sono i fattori che influenzano la concentrazione di PM10 nell’aria? 

Il PM10 è un parametro che può essere molto variabile nell'arco di una giornata, in funzione ad esempio dei picchi di traffico o dell’orografia locale; la città di Asti si trova su di un fondovalle lungo il corso di un fiume, a sua volta inserita all'interno di un contesto orografico come la Pianura Padana, catino per eccellenza. In inverno, proprio le aree più depresse risentono costantemente del fenomeno dell'inversione termica: l'aria fredda, più densa e pesante si schiaccia verso il suolo, mentre l'aria più mite tende a scorrere al di sopra. Questo fenomeno contribuisce all'accumulo di smog e sostanze inquinanti fra il tramonto e l'alba nei bassi strati, con conseguente aumento di polveri sottili e della concentrazione di PM10. Queste condizioni vengono ulteriormente accentuate in occasione di periodi caratterizzati da alta pressione con nebbie frequenti, poichè viene a mancare il rimescolamento delle masse d’aria che tende a disperdere il particolato. Durante la stagione fredda infatti, i valori di PM possono rimanere su livelli molto elevati anche durante le ore diurne e per più giorni consecutivi, proprio a causa di una circolazione atmosferica stagnante. È il caso di quanto avvenuto durante l'ultima settimana ad Asti.

Come si misura il PM10 e quali sono i dati più utilizzati?

In questo caso è importante sottolineare la differenza tra un dato di concentrazione media giornaliera di PM10 e un dato istantaneo, quest’ultimo inserito nel nostro post pubblicato venerdì scorso (https://www.facebook.com/MeteoAsti/posts/pfbid0EHZFJw5nYNJHyg96mwe647LD5fDZAEcCAyrutKwqfpZGwS9dqtuSuXVo6FRuq5tKl). Il valore medio per definizione deriva da più rilevazioni ed è per questo che non tiene conto di eventuali picchi massimi (o minimi) raggiunti durante l'arco delle 24 ore. Il dato medio rimane tuttavia quello di riferimento per decretare se le concentrazioni hanno superato le soglie stabilite per legge o meno. I dati che noi abbiamo riportato venerdì sera durante il momento di maggior concentrazione di PM10 facevano riferimento a valori istantanei (o a medie orarie) e non alla media di giornata, chiaramente inferiore.

Quali differenze possono esserci tra i dati di Arpa Piemonte e quelli della rete Dati Meteo Asti? 

Anche ARPA Piemonte possiede una centralina di rilevamento di polveri sottili ad Asti: i dati sono disponibili solo come concentrazione media giornaliera ed è per questo che non sono direttamente paragonabili con quelli da noi pubblicati venerdì 26 gennaio. In ogni caso, eventuali differenze di misurazione tra le due stazioni sono lecite e possono dipendere da diversi fattori, quali:

  • diversa tipologia di strumentazione: la nostra rete utilizza sensori diversi da quelli Arpa
  • diversa tipologia di installazione: Arpa a 3 m dal suolo, Dati Meteo Asti a 25 m
  • diversa ubicazione dei sensori: il sensore Arpa si trova in zona nord in Via Salvo d'Acquisto, Dati Meteo Asti in pieno centro storico presso il Seminario Vescovile in centro città, dove la concentrazione di inquinamento può essere maggiore.

 

 

Alessandro Franco

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