Attualità - 05 febbraio 2024, 09:55

Casa di Riposo Città di Asti, si torna a vendere con uno "sconto" del 20%

Il nuovo bando, di circa 7 milioni e mezzo, scadrà il 7 marzo: ancora una ventina i lavoratori esodati da riassumere

Casa di Riposo Città di Asti, si torna a vendere con uno "sconto" del 20%

Si va al secondo tentativo per provare a vendere il complesso della Casa di Riposo Città di Asti, fallita nel mese di dicembre del 2022.

L'immobile, di circa 19 mila metri quadri, è secondo in Italia solo al Pio Albergo Trivulzio di Milano: vani sono stati i tentativi di salvare l'ex Ipab e così lo scorso autunno i liquidatori fallimentari Roberto Frassinelli, Alberto Abbate e Luca Geninatti Satè avevano messo a bando l'immobile per la cifra di nove milioni e 300 mila euro.

Il 15 dicembre, alla scadenza, nessuno si era fatto avanti e così ora si va al secondo tentativo, con un sostanzioso sconto su base d'asta. 

"Sconto" del 20%

Si parte ora da 7 milioni e 440 mila euro, circa il 20% in meno della volta precedente. Identica la procedura, che avrà come scadenza il 7 marzo. Rimane intatto il "tesoretto" dei 120 posti in convenzione con Asl. I sindacati avevano insistito molto per tenerli nella dote della struttura, in maniera da rendere più appetibile un eventuale interesse di un acquirente.  

Rimane anche ferma la clausola della riassunzione dei dipendenti esodati: dei circa 132 originari, una ventina (uno di questi è in pensione da gennaio ndr) non hanno trovato ancora una collocazione, soprattutto a causa di esenzioni che non permettono di fare determinati tipi di lavori. Attualmente sono in mobilità, grazie ai fondi garantiti dalla Regione tramite Finpiemonte che coprono circa il 20% dello stipendio.

Le preoccupazioni dei lavoratori

"Per quanto riguarda il ricollocamento del personale, non è cambiato granché - affermano i lavoratori commentando il secondo bando di vendita - le colleghe e i colleghi hanno ricevuto delle chiamate ma poi,  non avendo la completa idoneità lavorativa, sono state scartate . Siamo entrati in un loop dal quale non vediamo vie di uscite: le uniche informazioni che abbiamo sono quelle riportate sugli ultimi articoli di stampa, all'indomani della notizia del bando andato deserto. Abbiamo chiesto un incontro con il presidente della Regione, Alberto Cirio, e con il Prefetto, Claudio Ventrice: la preoccupazione cresce".

Alessandro Franco

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