Eventi - 08 febbraio 2024, 14:47

"Toglietemi le sbarre dalla pelle": al Castigliano una mostra per cambiare il punto di vista sul carcere

L'esposizione si intitola “Art. 27” ed è stata, progettata dall’associazione “Essere umani” di Torino

Alcuni scatti della mostra a cura di Efrem Zanchettin

Alcuni scatti della mostra a cura di Efrem Zanchettin

"Immaginatevi rinchiusi tra quattro mura, lontani dal mondo esterno, in un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Questa è la realtà quotidiana per tantissimi detenuti in Italia e e in tutto il mondo."  

Le condizioni di vita nelle carceri sono spesso dure e inumane, un universo parallelo dove i diritti fondamentali sembrano essere dimenticati. Eppure, ogni individuo, indipendentemente dalle sue azioni, merita dignità. Il rispetto dei diritti dei detenuti non è solo un dovere morale, ma un imperativo legale, un pilastro fondamentale di qualsiasi società civile.

Per questo motivo, la realtà delle carceri può passare anche attraverso le scuole affinché i diritti umani siano rispettati, anche dietro le sbarre: la giustizia non dovrebbe mai tradursi in disumanità.

Con queste intenzioni è  stata inaugurata questa mattina la mostra “Art. 27” presso il Castigliano di Asti L’esposizione, progettata dall’associazione “Essere umani” di Torino e realizzata con la collaborazione degli studenti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, si basa sull’articolo 27 della Costituzione della Repubblica Italiana, che stabilisce il principio della personalità della responsabilità penale.

L’avvocato Maria Bagnadentro, presidente di Effatà, e la preside del Castigliano Martina Gado, hanno espresso l’intento di favorire una diversa visione del carcere attraverso la mostra. Durante l’inaugurazione, alcuni volontari hanno incontrato gruppi di studenti e, partendo da una serie di interviste contenute in un docu-film, hanno condiviso pensieri, considerazioni e osservazioni sulle attività svolte nel corso dell’anno e sulle motivazioni della presenza dei volontari dell’associazione Effatà nel carcere di Asti.

Il Comune di Asti ha fornito le griglie espositive e l’associazione “One More Life” ha collaborato nei trasporti del materiale espositivo.

La mostra sarà proposta in modo itinerante, anche in altri istituti secondari di 2° grado che si sono dichiarati interessati.

Alessandro Franco

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