La filosofia e le sue voci - 10 febbraio 2024, 09:00

Uno sguardo filosofico

Nuovo appuntamento con le riflessioni di Simone Vaccaro, per la rubrica "La filosofia e le sue voci"

Immagine elaborata da Arena Philosophika

Immagine elaborata da Arena Philosophika

 

L’empirismo non vede che noi abbiamo bisogno di sapere ciò che cerchiamo, senza il quale [sapere] noi non lo cercheremmo proprio, e l’intellettualismo non si avvede che noi abbiamo bisogno di ignorare ciò che cerchiamo, senza la quale [ignoranza], di nuovo, noi non lo cercheremmo affatto

Maurice Merleau-Ponty, Fenomenologia della percezione, trad. mia

Torno ancora una volta a riflettere a partire da Merleau-Ponty e dalla sua fenomenologia. La citazione di oggi permette di gettare uno sguardo più in profondità su questa metodologia filosofica che viene a incarnare, in qualche modo, la filosofia stessa. Come si può notare, due sono gli obiettivi che si propone di rivedere. Non si intende negarli, misconoscendone il valore; si tratta piuttosto di saperli reindirizzare, di guidarli senza lasciarsi subissare da tutte quelle precondizioni che andrebbero inevitabilmente a compromettere la capacità di discernimento e di giudizio propri del filosofo. Empirismo e intellettualismo si presentano, dunque, come versioni dogmatiche e pienamente formate di un sapere che deve essere colto nel suo farsi, nel suo lento e costante lavorio.

Ma cosa deve essere rifiutato dei due approcci? Dell'empirismo, l'indiscussa fiducia che il mondo esterno sia effettivamente così come si è dato a noi. Un atteggiamento simile sarebbe nient'altro che un'apologia all'ignoranza, consapevoli del fatto che il nostro sapere non ha il potere di aggiungere nulla alla realtà da noi percepita. L'effetto immediato è la netta separazione di soggetto percipiente e di oggetto percepito, con l'ago della bilancia pendente dalla parte dell'oggetto, che ci starebbe di fronte, indipendente e perfetto. D'altra parte, è preponderante il peso dell'attività del soggetto nell'intellettualismo che, fiero delle proprie, adamantine e lineari costruzione logiche piega il reale alla meraviglia dell'architettura pensata in precedenza. Anche qui, vi è la preponderanza di una sola parte, dell'intelletto sull'esperienza.

Intuizione della fenomenologia è l'aver colto lo strettissimo e indissolubile legame tra soggetto e oggetto. Non ci si richiama a una confusione originaria che fonde in unità soggetto e oggetto, ma ci si interroga sulla possibilità che i due poli siano interrelati, non indipendenti quindi, eppure distinti. La fenomenologia riconosce così che non vi è soggetto senza oggetto, ma che l'oggetto è tale solo in presenza di un soggetto. È uno sguardo filosofico, nel senso pieno del termine, che fa dell'amore e dello stupore i suoi punti di forza e che non si accontenta delle costruzioni della ragione né delle ispirazioni estetiche dalle sfumature irrazionalizzanti. È uno sguardo filosofico che riconosce di essere una via mediana, di essere, in poche parole, catapultata in una situazione che si chiama mondo.

Simone Vaccaro

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

SU