Non sono certo sia così noto che l’ONAV, Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vini, sia nata ad Asti, per iniziativa della Camera di Commercio, fortemente supportata da alcuni importanti esponenti del mondo vinicolo. Nata nel lontano 1951 e da sempre con sede nazionale in città.
Il mondo vinicolo dell’epoca conosceva ancora poco regole e disciplinari, si era ben lontani dal parlare di tipicità, terroir e composizione di vini, ma ad Asti avevamo, già dal 1872 l’Istituto Sperimentale per l’Enologia, oggi Centro di Ricerca per l'Enologia. Da oltre un secolo e mezzo sempre e comunque ad Asti, al numero civico 35 di via Pietro Micca. La sua storia è la storia dell’enologia della penisola, fin da subito dopo l’unità d’Italia, con attività tecnico-scientifiche di indubbio riferimento e supporto alla crescita del settore. La scienza però non riesce ancora a stabilire se il gusto di un vino sia migliore di un altro. Che poi, detto malissimo, è quanto fa un assaggiatore.
Da questa considerazione, il 28 ottobre 1951, l’ONAV inizia la sua attività quale “Istituzione unica e nuova per l’Italia che nasce tra queste mura della Camera di Commercio di Asti e da queste mura si irradia per tutta la Penisola e per le Isole, destinata a permeare dei suoi benefici effetti i gangli di qualsiasi forma di commercio e di diffusione del vino.”. Parole d’inaugurazione di Aldo Pronzato, presidente della CCIAA astigiana del tempo.
Da lì in poi solo sviluppo. Prima della tipologia di pubblico, dai tecnici e dagli esperti del settore agli appassionati, a cui proporre analisi, racconti e corsi. Poi l’espansione nazionale con importanti presenze anche all’estero. Insomma proprio una bella realtà, bellissima nelle sue origini locali, motivo d’orgoglio che cresce nel vedere quasi pronta la loro nuova sede in piazza Santa Maria Nuova. Grande e importante sede che sarà inaugurata l’8 marzo prossimo e che prevede, uffici, sala conferenze e locali polivalenti, per svolgere i corsi e le varie attività dell'organizzazione. Nuova sede plurivetrinata troppo bella, visibile e certamente viva per non dare un gran bel contributo al ritrovare centralità del vino anche in città.
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