Nonostante la pioggia, grande successo venerdì 1 marzo per la presentazione del saggio “45 milioni di antifascisti. Il voltafaccia di una nazione che non ha fatto i conti con il ventennio” (Mondadori), l’ultima fatica dello storico Gianni Oliva che ne ha discusso con Federico Fornaro, saggista e politico.
L’iniziativa, che anticipa le celebrazioni del 79° Anniversario della Battaglia di Cisterna - Santo Stefano Roero, è stata organizzata dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese – I.C. di S. Damiano, Museo e Comune di Cisterna con Fra Spa, Israt, Ass. “F. Casetta”, Lib. "Il Pellicano" e Aimc di Asti.
Intenso il dibattito tra l’autore e Federico Fornaro su un tema molto delicato che non è stato mai davvero affrontato.
"Ciò che è avvenuto realmente dopo il 25 luglio 1943, come ha sottolineato Fornaro, non può essere attribuito tutto al trasformismo. Di certo, quello che ancora oggi non viene detto, è che l’Italia esce perdente dalla guerra con i confini del suo territorio ridotti come qualsiasi nazione perdente. Il prezzo della sconfitta è pagato dagli italiani del nord est. Oltre a ciò, moltissime persone colluse con il fascismo – a tutti i livelli – si ricostruirono carriere (molte di altissimo profilo) all’interno dell’ Italia repubblicana antifascista continuando la propria attività per i decenni successivi" è emerso dall'incontro.
Il saggio di Oliva porta in primo piano queste storie. Come ha sottolineato Federico Fornaro, si tratta di un libro rivolto a tutti grazie all’originalità della penna dell’ autore.