Cultura e tempo libero - 21 marzo 2024, 16:29

"Molto significativo, mi ha permesso di superare i miei pregiudizi": i ragazzi del Monti di Asti incontrano i detenuti per il progetto "Una penna per due mani"

L'associazione Effatà, al termine dell'incontro, ha chiesto le impressioni ai giovani delle due quinte che partecipano all'iniziativa sociale e culturale

Gli studenti con i loro professori all'esterno del carcere di Asti

Gli studenti con i loro professori all'esterno del carcere di Asti

Il libro scritto dai detenuti del carcere di Asti e due classi del Monti, "Una penna per due mani", sta prendendo forma con alcuni incontri che i ragazzi delle classi 5UA e 5UC e i loro professori stanno svolgendo proprio in carcere.

Struttura che si trova a Quarto e che, essendo un carcere di massima sicurezza, mette a contatto i ragazzi con una realtà completamente diversa ma che fa parte di un contesto che va conosciuto per poterne parlare.

Incontri con i carcerati per conoscere lo scrittore "gemello"

Dopo i primi incontri con le diverse figure che ruotano intorno ad una struttura carceraria, anche con i Garanti e l’associazione Antigone, stanno preparando i testi da inserire e stanno incontrando i detenuti per conoscere il loro scrittore “gemello”

Il libro infatti è a doppia scrittura e doppia lettura: da una parte i testi scritti dai detenuti dall'altra quelli che vivono fuori, gli studenti. Ad ogni pagina corrisponde, dalla parte opposta un testo con un tema dalle caratteristiche simili e le due letture convergeranno nelle due pagine centrali dove due disegni, uno di un detenuto e specularmente quello di uno studente, rappresentano la stanza: quella dentro le mura e quella fuori.

Le impressioni degli studenti

Ieri, 20 marzo, al termine di un incontro Effatà, l’Associazione che si occupa di diversi progetti in carcere, ha chiesto agli studenti alcune impressioni

“Penso non si abbia la possibilità ogni giorno di avere a che fare con dei detenuti e di avere un confronto con loro. È stato molto significativo e importante e mi ha permesso di superare alcuni pregiudizi”, racconta una ragazza.

Non pensavo, ma ho imparato delle cose da ciascuno di loro, ogni loro parola o emozione, per me è stato molto costruttivo”, aggiunge una compagna.

Certamente nella comprensione di ciò che ognuno dei detenuti ha compiuto nella “vita precedente”, i ragazzi hanno avuto modo di confrontarsi, affrontando remore e pregiudizi, guardando più a fondo anche dentro se stessi.

Un progetto sociale e culturale

Il libro e il progetto sono risultati al primo posto della graduatoria del bando della Regione Piemonte del 21/11/2023: "Contributi destinati alla realizzazione di iniziative di animazione sociale e culturale, tutela del patrimonio ambientale, artistico e naturale",  in collaborazione con Odv, Aps e Fondazioni del terzo settore in attuazione della scheda di programmazione triennale finanziata da Cassa delle Ammende.

Betty Martinelli

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