Il Consiglio comunale di ieri sera aveva diversi punti all’ordine del giorno e, tra i punti, non figurava il collegamento sud ovest, ma un fuori programma ha “costretto” il parlamentino astigiano ad occuparsene.
Sono infatti arrivati alcuni manifestanti del C.A.S.O. (Comitato Asti Suo Ovest), contrari alla realizzazione dell’opera. Una ventina di persone che ha atteso pazientemente che si discutessero alcune pratiche in programma, dopo una lunga sospensione chiesta dalla minoranza, per poi intervenire attraverso le considerazioni di un loro delegato, l’avvocato Giorgio Caracciolo che è tornato a sottolineare l’importanza di mantenere aperta la possibilità di un progetto lungo il Borbore.
In arrivo per l'opera altri 104 milioni di euro
Proprio nei giorni scorsi la Regione ha reso noto che per la realizzazione della tangenziale sud ovest arriveranno ulteriori 104 milioni di euro e che, per la prima volta, la tangenziale è stata inserita con una dotazione economica nella pianificazione della viabilità nazionale.
Ma non sono contenti alcuni residenti e allevatori che, nella zona prevista dai lavori, lungo il possibile ma non ancora certo “tracciato giallo", hanno attività.
Il tracciato giallo inizierebbe davanti all’Obi di corso Torino e si estenderebbe lungo il terreno oggi occupato dagli orti comunali in direzione del Borbore che sarebbe attraversato su un viadotto lungo 160 metri.
Il tragitto oltrepasserebbe una prima zona collinare sfiorando il quartiere Bellavista e la Casa di Cura Sant’Anna, sbucando in una zona pianeggiante a ridosso della ferrovia con una passaggio su un viadotto lungo 430 metri che porta la strada alla collina di Vallarone dove inizierebbe un tunnel, lungo 1.525 metri circa, che supera Valle San Pietro e Borgomale fino ad una rotonda sulla Sp 8 di corso Alba.
Un percorso che continuerebbe a sud del Golf Città di Asti attraversando i fiume con un nuovo viadotto lungo 1.510 metri e poi in un rettilineo fino a Rocca Schiavino.
Per i residenti un’opera inutile e invasiva
Spiega con veemenza Domenico Viarengo allevatore di bovini di razza piemontese di corso Alba: “Lavoriamo da tre generazioni, non siamo contrari alle strade, ma un’opera del genere sfonda 4 colline e mi passa a venti metri facendomi perdere il 70% per cento dell’azienda. Poi mia figlia che ha fatto del nostro lavoro la sua attività, dove la mando adesso? Sto cercando di parlare con tanti ma nessuno mi riceve”.
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Giuseppe Sammatrice, Europa Verde Verdi Asti: “Partiamo dal principio che le strade servono per metterci le auto e le auto sono il problema dell’inquinamento, soprattutto per Asti. Questa tangenziale porterà auto dalla tangenziale all’autostrada, ma esiste già un casello Asti est che convoglierebbe tutto il traffico verso Asti Ovest”.
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