Comincio ricordando la cosa più urgente: prenotate. Prenotate un posto alla cena nella storia di Asti organizzata dalla Società di Studi Astesi. Evento allestito dalla Scuola Alberghiera di Asti e ospitato nei suoi saloni di via Asinari: “A tavola con Alione”. Appuntamento fissato per venerdì 19 aprile, ma da prenotare entro la sera di domenica prossima, 14 aprile, telefonando al 347 8901879 o al 338 2054575. Nell’occasione saranno proposte pietanze tipiche dei primissimi anni del Cinquecento. Piatti nominati spesso nelle commedie e nelle farse di Giovan Giorgio Alione, arguto scrittore astigiano. Giocondo poeta rinascimentale, vissuto ad Asti nei movimentati anni tra XV e XVI secolo. Fu autore teatrale, esponente di quella che viene definita letteratura maccheronica, capace di portare il teatro verso forme più popolari. Il suo nome e le sue opere non sono così conosciute al di fuori degli studiosi di teatro e per questo ben venga, ancor più, l’iniziativa.
Ben venga anche per ricordare che Asti, nonostante sia magnificamente invasa da Medioevo e punteggiata da signore chicche barocche, non manca di dire la sua per quanto ad arte e architettura rinascimentale. Sopra tutto, per le tante opere di quel grande di Gandolfino Roreto, sontuosamente sparse un po’ ovunque in città, a cominciare dalla Collegiata di San Secondo e in Cattedrale. E poi palazzi, visibilmente rinnovati tra Quattro e Cinquecento: il massiccio palazzo Malabayla, palazzo Verasis Asinari in via Natta, palazzo Falletti di via Giobert, l’affascinante loggiato di Palazzo Zoya o l’aspetto semplice e lineare di Palazzo Mazzola di fianco a Santa Maria Assunta. Tantissimo con cui affascinarsi, in attesa di abbinare cibo a cornici e colori, a fregi e mattoni.
Cibo preparato dai giovani dell’alberghiero, seguendo alla lettera le antiche ricette. Ricette di piatti dai sapori chiari e decisi, come si servivano nelle osterie di Asti ai tempi di Alione. Piatti di fascino e gusto come la fava menava, crema di fave montate con robiola e abbondantissime grattugiate di parmigiano, e come la tartrà, budino salato a base di uova, cipolla, latte e aromi. Piatti di sostanza come i maccheroni con ricotta ed erbe selvatiche e il galletto al vino rosso. A chiudere, bianco mangiare e vin cotto. Beh, viva allora il Cinquecento, viva Alione e viva gli organizzatori della cena.