Economia e lavoro - 18 aprile 2024, 12:00

Cessione del quinto: novità in arrivo per i dipendenti pubblici

Cessione del quinto per i dipendenti pubblici, in arrivo novità.

Cessione del quinto: novità in arrivo per i dipendenti pubblici

Cessione del quinto per i dipendenti pubblici, in arrivo novità. Questo finanziamento, di cui PrestitiOnline.it vanta un ricco listino di offerte delle banche partner, è tra i più ricercati in Italia per la convenienza dei tassi di interesse.

Secondo quanto fatto sapere dal Governo, Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e ABI Lab - Consorzio di ricerca e innovazione per il settore bancario promosso dall’ABI (Associazione Bancaria Italiana) - hanno firmato un accordo per la digitalizzazione di tutte le procedure di cessione legate ai finanziamenti.

In particolare, l’iniziativa è stata resa possibile grazie a un lavoro di sinergia tra mondo pubblico e privato.

Il sistema utilizza la tecnologia blockchain DLT (Distributed ledger technology) con l’obiettivo di gestire, in modalità completamente digitale, sicura e veloce, l’intero processo di concessione di un prestito e di gestione delle trattenute per i dipendenti pubblici della piattaforma NoiPA. L’accordo, molto importante sul piano organizzativo e procedurale, servirà a snellire e rendere più trasparenti tutte le transazioni legate alla cessione del quinto dello stipendio.

Entrando nello specifico, la cessione del quinto, istituto introdotto in Italia già a partire dal secondo dopoguerra (decreto del Presidente della Repubblica 895 del 1950), è un particolare finanziamento destinato indistintamente a lavoratori dipendenti (sia del settore pubblico che privato) e pensionati. Il prestito può essere richiesto per necessità personali che riguardano la sfera privata e familiare: l’acquisto di un televisore, di un elettrodomestico, di un’auto, per il pagamento di un corso di studi o formazione e anche semplicemente se il richiedente ha bisogno di denaro liquido. L’unica eccezione che fa questo finanziamento è che c’è l’obbligo di un’assicurazione in grado di garantire la regolarizzazione del debito in caso di decesso o perdita del lavoro del richiedente.

La cessione del quinto dello stipendio può essere richiesta dai dipendenti pubblici o privati. Si parla di cessione del quinto della pensione quando viene richiesta dai pensionati.

Per i dipendenti i requisiti devono essere:

  • un contratto di lavoro a tempo indeterminato;
  • la residenza sul territorio italiano;
  • un’età compresa tra i 18 e i 63 anni (compiuti);
  • nel caso dei dipendenti di un'azienda privata è necessaria l’assicurabilità da parte dell’azienda (ai fini della stipula della polizza obbligatoria).

Per i pensionati, invece, i requisiti sono:

  • un’età non superiore ai 90 anni al momento della scadenza del finanziamento (spesso le società limitano a 85 anni);
  • pensione con un importo minimo (quello stabilito annualmente per legge) al netto della quota cedibile.

Sono previsti, inoltre, limiti anche in relazione alla somma massima che è possibile richiedere. Il massimale viene deciso sulla base dell’importo dello stipendio o della pensione e la durata del rimborso va da un minimo di 2 anni a un massimo di 10 anni. Il finanziamento è anche rinnovabile purché sia decorso un limite minimo di tempo pari ai 2/5 dell’intera durata del prestito iniziale, ovvero se il titolare abbia rimborsato almeno il 40% del numero delle rate previste al momento della stipula del prestito.

Il pensionato va incontro a restrizioni maggiori, infatti, può richiedere la cessione di un solo quinto dello stipendio, perché sulla pensione si può fare una sola trattenuta, il cui valore non può superare il quinto della somma mensile percepita. Dunque, un dipendente, pubblico o privato, può chiedere al contrario anche un finanziamento più elevato in quanto sullo stipendio è possibile effettuare anche due trattenute.

Chi sottoscrive il prestito con la cessione del quinto dello stipendio può anche recedere dal contratto. Occhio, però ai termini. Si può recedere dal finanziamento, senza specificare alcuna motivazione, entro 14 giorni dalla data della firma inviando una comunicazione al finanziatore secondo le modalità indicate. Se nel frattempo il prestito è stato erogato, anche solo in parte, il titolare è obbligato a restituirlo entro 30 giorni dalla comunicazione del recesso, pagando gli interessi maturati fino alla restituzione.

Richy Garino

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