Cultura e tempo libero - 26 aprile 2024, 18:29

La giornalista Carola Vai traccia un ritratto di Rita Levi Montalcini ad Asti

La scienziata torinese sfollò ad Asti al tempo delle leggi razziali ed è cittadina onoraria

Donatella Gnetti, Carola Vai, Luigi Florio, Mario Sacco, Maurizio Mela

Donatella Gnetti, Carola Vai, Luigi Florio, Mario Sacco, Maurizio Mela

Nei giorni scorso nell’aula magna del polo universitario proprio intitolato a Rita Levi Montalcini la giornalista e scrittrice Carola Vai ha presentato il suo libro “Rita Levi Montalcini, una donna libera” (Rubbettino, 2020), dedicato alla vita dell’illustre scienziata.

 L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione Italia Israele e dal Rotary Club Asti in collaborazione con il polo universitario e la Biblioteca Astense Giorgio Faletti. 

Intervistata da Donatella Gnetti, già direttrice della Biblioteca,  l’autrice ha tracciato un quadro a tutto tondo della scienziata torinese, che aveva un particolare legame con Asti dove sfollò al tempo delle leggi razziali fasciste e di cui nel 1987 divenne cittadina onoraria. Dal racconto di Carola Vai è emerso come la donna che vinse il Premio Nobel per la Medicina e fu nominata senatrice a vita da Carlo Azelio Ciampi fosse innanzitutto una persona capace di grandi tenerezze, che più volte incontrò l’amore, che aveva una cura particolare per l’estetica, ad iniziare dalla propria e da quella degli abiti che indossava, ed era attentissima alla comunicazione; era stato il suo maestro, il professor Giuseppe Levi, ad insegnarle all’università di Torino non solo l’anatomia umana ma anche l’importanza di fare conoscere le cose importanti che si fanno.

 In apertura dell’incontro il presidente del polo universitario, Mario Sacco, ha ricordato come l’intitolazione dell’università astigiana a Rita Levi Montalcini abbia voluto celebrare la scienziata che all’epoca delle persecuzioni razziali proprio ad Asti, dove si era rifugiata presso i parenti Montalcini, aveva proseguito le ricerche sugli embrioni di pollo che l’avrebbero portata quarant’anni dopo al conferimento del Nobel.

 E’ seguito un incontro conviviale al ristorante “La Fertè”, durante il quale Carola Vai ha ripercorso i molti traguardi della lunga vita della scienziata piemontese, spentasi a 103 anni il 30 dicembre 2012. In chiusura il presidente del Rotary, Maurizio Mela, e il presidente dell’Associazione Italia Israele, Luigi Florio, hanno omaggiato la scrittrice con alcune bottiglie di vino ed il volume sulla storia ultra settantennale del Rotary astigiano.

Redazione

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