Attualità - 29 aprile 2024, 10:16

"Per il lavoro ci metto la firma": quattro referendum per la tutela del lavoro

I Referendum della Cgil presentati anche ad Asti. "Vogliamo più sicurezza e responsabilità"

"Per il lavoro ci metto la firma": quattro referendum per la tutela del lavoro

Il lavoro in Italia è abbastanza tutelato? Non secondo la Cgil che per il 2025 ha indetto quattro referendum in merito. 

" Il lavoro in Italia è troppo precario e i salari sono troppo bassi. Tre persone al giorno muoiono lavorando. Per realizzare il massimo profitto possibile appalti, subappalti, finte cooperative, esternalizzazioni di attività sono diventati normali modelli organizzativi di ogni azienda privata e pubblica. Il frutto di vent’anni di leggi sbagliate è un netto peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle persone che per vivere devono lavorare. È il momento di ribellarci e di cambiare", le motivazioni di Cgil nazionale. 

Anche ad Asti questa mattina sono stati presentati i referendum per i quali è richiesta la firma per poter rivedere alcune leggi.

"Il lavoro deve essere tutelato perché è un diritto costituzionale. Deve essere sicuro perché di lavoro si deve vivere e non morire. Deve essere dignitoso e perciò ben retribuito. Deve essere stabile perché la precarietà è una perdita di libertà".

Lavoro tutelato, dignitoso, stabile e sicuro, questi gli assunti dei quattro referendum.

Lavoro tutelato

"Vogliamo cancellare le norme sul Job Acts sui licenziamenti e ripristinare l'Art 18", spiega Luca Quagliotti il segretario CGIL Asti.

"Siamo i penultimi in Europa per le assunzioni"

Lavoro dignitoso

Il secondo referendum, dedicato soprattutto alle piccole imprese punta a cancellare il tetto massimo all'indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato.  

Lavoro stabile

"Vogliamo la liberalizzazione dei contratti a termine per limitare l'utilizzo a causali specifiche e temporanee.

"Nell'Astigiano i contratti a termine sono stati l'85per cento. Difficile costruirsi un futuro", rimarca Quagliotti 

Lavoro sicuro

"Vogliamo fare in modo che la sicurezza sul lavoro sia fondamentale e che ci sia più attenzione verso appalti e subappalti".

"La responsabilità non deve cadere sui colleghi ma sull'azienda appaltante"-rimarca il Segretario. "Pensiamo sia ora di smetterla".

Le firme si stanno raccogliendo  già dal 25 aprile e si terminerà intorno al 24 luglio, nei posti di lavoro e online con lo Spid.

In due mezze giornate sono state raccolte 243 firme. Altre verranno raccolte durante il corteo del 1 Maggio.

Betty Martinelli

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

SU