Sanità - 07 giugno 2024, 11:50

A Roma fronte compatto dei sindacati della Sanità: "Basta allo smantellamento del SSN"

All'assemblea era presente anche una delegazione del Nursind di Asti, guidata dal segretario provinciale Gabriele Montana

La delegazione del Nursind Asti (il segretario provinciale, Gabriele Montana, è il secondo da sinistra)

La delegazione del Nursind Asti (il segretario provinciale, Gabriele Montana, è il secondo da sinistra)

La sanità pubblica universalistica e solidale rappresenta uno dei maggiori patrimoni dei cittadini italiani, ma decenni di gestione inadeguata hanno portato il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) al limite del collasso

Le sigle sindacali FP CGIL, UIL FPL, Nursind, Nursing Up, AAROI EMAC, FASSID, FP CGIL Medici e Dirigenti SSN, FVM e UIL FPL Medici - in rappresentanza di medici, infermieri, tecnici e altri operatori sanitari - si sono riunite a Roma per denunciare la situazione insostenibile e lanciato un grido d'allarme alla cittadinanza.

All'importante incontro era presente anche una delegazione del Nursind Asti, guidata dal segretario provinciale Gabriele Montana, cui abbiamo chiesto di trarre un bilancio dei lavori. 

L'allarme del Nursind Asti: "Il vero problema è la carenza di infermieri e ostetriche"

"Questa azione unitaria - ha affermato - è il preludio di ulteriori iniziative comuni a tutela del SSN. L’assemblea si è conclusa con l’approvazione del documento letto in apertura. Molto probabilmente la conseguenza di questa approvazione sarà una mobilitazione nei mesi in avvenire". 

"Come Nursind - ha proseguito - abbiamo ribadito che il vero problema della sanità è la carenza di Infermieri e Ostetriche più delle liste d'attesa. Tra qualche anno si chiuderanno gli ospedali per la mancanza di infermieri ma questo problema non lo affronta nessuno. Stiamo ancora alla narrazione secondo cui mancano medici". 

"Al ministero della Salute nessuno si prende carico di questo problema - ha denunciato Montana - Gli altri Stati si stanno attrezzando e offrono migliori condizioni anche per il reclutamento da altri Paesi. Sembra che la parola infermiere sia bandita dal vocabolario del Ministro e per NOI rimane sempre incomprensibile il fatto che tra i tanti dipendenti del Ministero della Salute non ci sia un dirigente infermieristico".

"Ad Asti attendiamo la delibera di assunzione di 30-35 infermieri"

"Per quanto riguarda nello specifico la realtà astigiana - ha proseguito il segretario provinciale Nursind - visto il riscontro del Tar che un paio di giorni fa ha deliberato di non bloccare le graduatorie relative il concorso di 'Azienda Zero', che era stato richiesto da due colleghi che avevano partecipato al concorso su Torino e Alessandria (CLICCCA QUI per rileggere l'articolo), attendiamo che la Direzione Generale produca la delibera per le relative assunzioni di 30-35 infermieri, che sono necessari come il pane".

"Teniamo conto che siamo in un periodo in cui iniziano le varie estive - ha concluso Montana - e quindi queste unità che verranno assunte a tempo indeterminato sono assolutamente necessarie per garantire la continuità assistenziale e per permettere agli operatori di usufruire delle ferie estive".

Le tematiche emerse durante la giornata romana

I sindacati denunciano che la sanità pubblica italiana viene svenduta al mercato privato per incapacità gestionale o per profitto, in un Paese con sei milioni di poveri, inclusi lavoratori, che spesso non possono accedere a cure adeguate.

L'autonomia differenziata è vista come un rischio che potrebbe aumentare le disuguaglianze tra le regioni del sud e del nord Italia, aggravando ulteriormente la situazione di chi vive già in condizioni svantaggiate.

Contrariamente a quanto spesso affermato, i sindacati sostengono che l'Italia dispone delle risorse necessarie per finanziare la sanità pubblica. L'evasione fiscale, che sottrae ogni anno circa 80 miliardi di euro, se contrastata, potrebbe fornire le risorse necessarie per potenziare il SSN e garantire un'assistenza sanitaria di qualità per tutti.

Secondo i sindacati, il recente decreto sulle liste di attesa è solo un'operazione di facciata. Senza risorse adeguate, il decreto aumenterà i carichi di lavoro dei professionisti e favorirà ulteriormente l'esternalizzazione delle prestazioni.

È necessario, hanno ancora sostenuto le sigle sindacali, investire seriamente nel personale del SSN. Questo potrà potenziare i servizi sanitari, rispondere alle domande inevase, incentivare la prevenzione, la diagnostica precoce e gli screening, migliorando la salute dei cittadini e risparmiando risorse, poiché le malattie verrebbero prevenute o curate nelle fasi iniziali.

Un appello ai cittadini

Infine i lavoratori del SSN hanno deciso di aprire una vertenza in difesa del servizio sanitario pubblico. L'iniziativa invita anche i cittadini a partecipare attivamente alla difesa di un sistema sanitario gratuito, accogliente, solidale, professionale, equo ed efficiente.

"La sanità pubblica la facciamo noi operatori per tutti i cittadini, ogni ora del giorno, ogni giorno dell’anno - hanno affermato - Tutti devono e possono fare qualcosa per riavere la loro sanità gratuita, accogliente, solidale, professionale, equa ed efficiente".

Redazione

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