La stagione cerealicola 2024 nell'Astigiano si è rivelata particolarmente complessa, segnata da frequenti interruzioni dovute al maltempo e dall'allettamento di gran parte del raccolto. Dopo due anni di siccità, l'eccessiva piovosità di quest'anno ha creato condizioni ancora più sfavorevoli per le colture.
I frumenti "panificabile" e "panificabile superiore" hanno subito i danni maggiori. L'elevato apporto di azoto necessario per ottenere le caratteristiche farinologiche desiderate ha favorito l'allettamento delle piante. In alcuni casi, si è verificata anche la pre-germinatura dei chicchi, portando al declassamento del frumento per uso zootecnico o biogas.
Felice Ferrero, membro Coldiretti Asti della Consulta Cerealicola regionale, ha commentato la situazione:
"In generale la campagna ha riservato minor resa e minor peso specifico. Sebbene con lievi differenze tra le diverse zone, possiamo dire che la resa media è stata di circa 40 quintali ad ettaro, contro i 60/70 quintali ad ettaro degli scorsi anni. Parimenti, il peso specifico è passato dai 78/80 agli attuali 73/74".
Ferrero ha anche sottolineato l'importanza dei trattamenti fungicidi tempestivi: "Bene, chi ha fatto i trattamenti fungicida nei tempi. Diversamente, ci si potrebbe anche imbattere nel rischio micotossine, presenti oltre le ridimensionate soglie consentite".
Le quotazioni di mercato riflettono la situazione difficile. Alla Borsa merci di Torino, il frumento panificabile è quotato a 21/22 euro al quintale, quello panificabile superiore a 25 euro, mentre il grano di forza raggiunge i 30 euro al quintale. I frumenti declassati ad uso zootecnico o biogas subiscono un drastico calo di prezzo, arrivando a 17/18 euro o addirittura 12/14 euro al quintale rispettivamente.
A non dover fare i conti col peso specifico è Italo Selce di Casorzo che ha, invece, prodotto grani da seme, in una zona che non ha subito particolari problemi meteo e la presenza di erbe infestanti è stata minima, così come confermato dal mietitore Silvano Montiglio.
Il presidente Coldiretti Asti Monica Monticone e il direttore Giovanni Rosso hanno commentato la situazione: "L'imperversare degli effetti del cambiamento climatico impattano, inevitabilmente, anche sul comparto agricolo che, di fatto, è il primo a farne le spese. Confidiamo, ora, che il proseguo del meteo sia magnanimo, concedendoci un'estate priva di eventi estremi e un autunno nella media stagionale, quando si faranno i conti anche con la viticoltura che, al momento, promette bene".
Nonostante le difficoltà nel settore cerealicolo, c'è cauto ottimismo per la viticoltura, che al momento mostra prospettive promettenti. Gli agricoltori sperano in condizioni meteorologiche più favorevoli per il resto dell'estate e per l'autunno, cruciali per il settore vitivinicolo della regione.