Attualità - 02 agosto 2024, 08:22

La musica perde l'ultimo cantore della grande epopea del rock . Asti piange Massimo Cotto

Le sue parole e la sua poesia hanno raccontato il mito dei grandi mostri sacri. "Ora Massimo è con gli Dei della Musica"

Massimo Cotto

Massimo Cotto

E' un coro unanime di commozione il ricordo che sta arrivando non appena si è diffusa la notizia della morte di Massimo Cotto. 

“Ora Massimo è con gli dei della musica e lo sarà per sempre. Abbiamo fatto un bel percorso insieme che ricordo con affetto ma, soprattutto, ha fatto tanto per questa città. Le mie più sentite condoglianze a Chiara, Francesco e alle famiglie” lo ricorda così l'Assessore alla Cultura Paride Candelaresi, che ha collaborato con Massimo Cotto fino agli ultimi giorni, per la preparazione di Asti Musica. 

"Massimo era  grande amico -così il sindaco di Asti Maurizio Rasero - Ci siamo conosciuti in maniera burrascosa con scambi duri sul giornale in seguito al concerto di Silvestri nel 2007. Da lì è nata però una amicizia per me importante che lo ha portato ad essere un punto di riferimento. Gli proposi infatti nel 2017 di fare l’assessore alla Cultura nonostante lo fosse stato nella giunta precedente. Ci lascia troppo presto un astigiano doc che avrebbe potuto ancora fare grandi cose per la nostra città"

"Massimo era un conduttore fenomenale ma anche molto di più. Le sue interviste sono magistrali. Giornalista straordinario, scrittore, autore, attore di teatro sempre con la voglia di raccontare e (incantare) stupire chi aveva di fronte o all’ascolto - questo il ricordo di Virgin Radio, l'emittente per cui lavorava - Nel 2012 è entrato a fare parte della famiglia di Virgin Radio raccontando le follie dei grandi artisti del rock attraverso le pillole di Rock bazar e poi dal 2016 era in onda tutte le mattine in Rock and talk con Dr.Feelgood (Maurizio Faulisi) e con il Cavaliere Nero (Antonello Piroso). In tutti questi anni ci ha sempre dato il Buongiorno con il sorriso e con il suo inconfondibile umorismo (non dimenticheremo mai le sue battute), tenendoci compagnia con una passione infinita per la musica e per tutte le forme d’arte".

"Asti e tutto il mondo del rock perde un uomo di grande cultura musicale non solo. Massimo Cotto ci ha accompagnato con la sua competenza e con la sua passione nell'etere" così la consigliera regionale Debora Biglia.

"Il mio amico Massimo Cotto non c'è più! - questo il tributo commosso di Maurizio Vandelli, leader dell'Equipe 84 - Abbiamo scritto insieme il mio libro, siamo andati in giro a promuoverlo... un grande, straordinario uomo! Mi mancherai tanto Massimo".

"E' mancato un amico degli anni eroici di Radio Asti. Nel 1990 l'avevo coinvolto nel progetto Farinei dla Brigna - così il cantautore  Piero Montanaro  - Sua la voce del conduttore radiofonico che si sente prima dell'inizio della canzone Balengo. Ci si incontrava ad Asti musica di cui era direttore artistico o al Festival di Sanremo. Un abbraccio e brevi commenti sulla nostra vita e le nostre comuni passioni.... e sulle sue magliette "improbabili".... Impossibile crederci.... Massimo non è più con noi. La musica perde non solo un grande d.j. ma anche una voce critica ed espertissima molto importante e di cui restano molti suoi libri"

Scrive Piero Pelù sulla sua pagina Facebook: "Questa notte 2 agosto 2024 il mio fratello Massimo è partito prematuramente e ingiustamente per il suo viaggio nell’altra dimensione… Giornalista, scrittore di decine di libri fondamentali per la comprensione di super musicisti contemporanei, dj radio brillantissimo, collezionista di memorabilia di centinaia di musicisti mondiali e italiani oggi sapientemente raccolti ne “Le cattedrali dell’arte” ad Asti; marito esemplare di Chiara Buratti grande attrice e conduttrice televisiva, padre rock n roll di un ragazzo stupendo ed eccezionale come Francesco; amico sincero, stimato e amato da chiunque abbia avuto l’onore e il privilegio di incontrarlo. Ci mancherai per un milione di ragioni caro Max e son sicuro che anche noi ti mancheremo, sappi dunque, fratello mio, che questa nostra separazione coatta non impedirà alla nostra storia iniziata 33 anni fa in Camargue di continuare a produrre spettacoli, incontri, racconti, informazioni, surreali cazzeggi e degustazioni di vita come abbiamo sempre fatto quando eravamo insieme. Nel mio piccolo tenterò di evocare il tuo “rutto brutto” e come sempre verrà intonato il tuo grido altamente identitario preferito: “viva la figa, siempre!”.

Alessandro Franco

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