Agricoltura - 27 agosto 2024, 18:18

Nocciole piemontesi: raccolta 2024 segnata da sfide climatiche. In Piemonte sono circa duemila le aziende

Ventisettemila gli ettari di superficie coltivata. Coldiretti Asti: "Buoni gli accordi di filiera, il settore resta fiducioso"

Nocciole piemontesi: raccolta 2024 segnata da sfide climatiche. In Piemonte sono circa duemila le aziende

La stagione 2024 si preannuncia difficile per la corilicoltura piemontese, settore di eccellenza che conta 2000 aziende su 27.000 ettari di superficie coltivata, con una produzione annuale di circa 200.000 quintali e un fatturato di quasi 80 milioni di euro. Nell'astigiano, cuore di questa produzione, operano quasi 1200 aziende su oltre 11.082 ettari.

Gli effetti del cambiamento climatico stanno impattando significativamente sul raccolto delle nocciole del Piemonte. Si prevede un calo produttivo fino all'80% in alcune aree, dovuto a una cascola precoce e intensa. Questa situazione pone sfide importanti per i produttori, che sperano in un aumento dei prezzi per compensare le perdite.

Monica Monticone, presidente di Coldiretti Asti, sottolinea l'importanza degli accordi di filiera come quello recentemente siglato con il gruppo Novi Elah Dufour: "Questi accordi offrono una prospettiva a medio termine per gli agricoltori e rafforzano il legame con l'industria agroalimentare che investe sul territorio".

Giovanni Rosso, direttore di Coldiretti Asti, evidenzia i miglioramenti apportati dal nuovo accordo: "La durata è stata estesa da 3 a 5 anni, con un aumento della percentuale di anticipo sul primo prezzo. Sono confermati anche i riconoscimenti per la resa e le premialità sulla qualità, risultati ottenuti grazie all'impegno di Coldiretti".

Nonostante le difficoltà, il settore resta fiducioso. La nocciola Piemonte, simbolo di qualità ed eccellenza regionale, continua a essere un prodotto di punta. La sfida ora è adattarsi ai cambiamenti climatici mantenendo alta la qualità e la redditività della produzione.

Gli accordi di filiera si confermano uno strumento cruciale per garantire stabilità e prospettive ai produttori in un contesto di crescente incertezza climatica. Il settore corilicolo piemontese dimostra così la sua capacità di innovare e adattarsi, puntando sulla qualità e sulla collaborazione tra agricoltura e industria per superare le sfide del futuro.

Redazione

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