La vendemmia nella provincia di Asti è ormai entrata nel vivo, confermando le ottime previsioni sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, con un incremento di resa medio del 5-10%. Le analisi iniziali sui vitigni bianchi, in particolare Pinot e quelli destinati alla produzione di spumante, hanno rivelato curve di maturazione promettenti, con acidità e Ph che, sebbene variabili da zona a zona, rientrano nei parametri delle migliori annate.
Tuttavia, la situazione non è omogenea su tutto il territorio. Secondo Rabbione, vice direttore di Coldiretti Asti e direttore del Centro Studi Vini del Piemonte di San Damiano d’Asti, spiega: "La situazione si configura piuttosto disomogenea, con concentrazioni di acido malico, acido tartarico, ph e acidi organici molto diversi da zona a zona". Rabbione sottolinea l'importanza di un attento campionamento delle uve per determinare il momento ottimale per la raccolta, data la variabilità riscontrata.
Le condizioni climatiche hanno giocato un ruolo cruciale in questa vendemmia. L'abbondante pioggia primaverile e di inizio estate, insieme alle escursioni termiche di fine agosto, hanno favorito una maturazione equilibrata, recuperando il ritardo accumulato all'inizio della stagione. Grazie a queste condizioni, la raccolta si sta svolgendo nei tempi tradizionali, dopo un anticipo iniziale di circa una settimana.
Quest'anno si osserva un allineamento tra la maturità fenologica e quella tecnologica, una condizione che non si riscontrava da tempo. Il Centro Studi Vini del Piemonte è ben attrezzato per monitorare tutti i parametri necessari, come spiega ancora Rabbione: “Il Centro dispone di tutte le strumentazioni necessarie per rilevare i parametri di riferimento a partire dalle analisi di estraibilità, sia su bucce sia su vinaccioli, per determinare, in questo caso, la maturità fenologica, ma anche per il Ph e l’accumulo degli zuccheri”.
Dal punto di vista fenologico, Pier Paolo Anziano, tecnico vitivinicolo di Coldiretti Asti, osserva che “la cacciata è stata in generale ottima, riducendosi a buona in quegli areali, fortunatamente pochi, nei quali la siccità è risultata persistente e gli eventi grandinigeni si sono riversati violentemente”. La fioritura è stata buona, con un’ottima allegagione e un’invaiatura graduale. Dal punto di vista fitosanitario, gli attacchi di peronospora e oidio sono stati leggermente superiori alla norma, ma adeguatamente gestiti con trattamenti tempestivi. “Complessivamente, è stata rilevata una recrudescenza su mal dell’esca, minore su flavescenza dorata”.
Nel frattempo, sono iniziati i conferimenti del progetto BarberAmica, promosso da Coldiretti Asti, nelle Cantine Cooperative di Agliano, Mombercelli, Govone, Portacomaro, Montegrosso e Nizza. Questo progetto coinvolge circa 20-22 mila quintali di prodotto proveniente da 200 ettari di vigneti, comprendendo varietà come Chardonnay, Cortese, Dolcetto, Ruchè, Grignolino, Barbera, Cabernet e Nebbiolo. “Rilevamenti interessanti che, da oltre 20 anni, concorrono ad implementare la preziosa banca dati che conta centinaia di campionamenti/anno”, conclude Rabbione.