Vacanze Astigiane - 05 settembre 2024, 18:00

Vacanze Astigiane a caccia di ispirazione in cantina

Oggi l’invito nell’Astigiano segue le orme di Jan, Isabelle e Mila, amici belgi a caccia di idee su come valorizzare la cantina della loro nuova casa a Cassinasco

Cantina di uno degli appartamenti di Corte dell'Uva, luxury resort a Belveglio

Cantina di uno degli appartamenti di Corte dell'Uva, luxury resort a Belveglio

Jan Merks, amico belga di lunga data, tra giugno e luglio scorso se n’era arrivato nell’Astigiano con la nuova compagna Isabelle, arrivato per comprare una casa. Avevo dato loro una mano a trovare quella giusta, fino ad arrivare ad una terna di papabili. Alla fine hanno scelto due rustici fronteggianti, con qualche ettaro di terreno, a Cassinasco. Rustici di almeno un paio di cento metri quadri l’uno in un posto incredibile per posizione, veramente fuori dal mondo come volevano. Hanno scelto aiutati da Mila, amica del cuore di Isabelle, architetto e interior designer, che è entrata nella partita acquisendo per sé una delle due strutture immobiliari, quella più piccola, parte agricola dell’insieme, composta da stalle e fienile. 

Sono tornati ad inizio settimana, alloggiati in un b&b nei dintorni di Canelli, e mercoledì mattina li ho visti uscire tutti e tre felici dallo studio notarile dove avevano formalizzato l’atto d’acquisto. Felici come bambini davanti ai regali sotto l’albero: il bello iniziava ora. O meglio, era già iniziato da settimane, nel pensare alla ristrutturazione, specialmente per Mila che pareva avere le idee belle chiare sul cosa e come. Idee chiare su tutto, salvo che per la cantina. Sì, ampia cantina che arricchisce il rustico di Jan e Isabelle. Visto che in Belgio pare non ci siano così tante cantine e volendo coglierne le essenze locali, tanto per cambiare, si sono fatti scorrazzare a vederne qualcuna. 

Il loro girare in cerca d'ispirazione, lo propongo quale originale itinerario nel mondo di sotto, suggerendo di imitarci per il piacere di scoprire luoghi dal fascino veramente unico. Itinerario che avrei voluto far partire da una delle incredibili e chilometriche cattedrali sotterranee Patrimonio Unesco, troppo grandi secondo Mila rispetto alla loro “chiesa campestre”. 

Siamo comunque partiti da Canelli. Partiti con la visita all’Osteria dei Meravigliati dove volevo fare ammirare pareti e soffitti a volta affrescati dal maestro Antonio Catalano, con soggetti e cromie assai vicini al concept portante del progetto generale di Mila. Progetto secondo me un tantino troppo provenzale, ma affari loro. Affreschi carichi di poesia che hanno conquistato i tre, così come il piatto di plin saltati con Roccaverano e vino cotto. 

Pranzo veloce per partire carichi di energia verso Castelnuovo Calcea, dove li ho portati in visita al museo l’Anima del Vino, della Cantina Sociale Barbera dei Sei Castelli, esposizione permanente di diverse opere di Ezio Ferraris, artista di Agliano Terme, che per decenni ha selezionato e interpretato vecchi ceppi di vite dalle forme strane e assai evocative. Non tutti esposti e perfetti per caratterizzare una cantina. 

Terza sosta da un amico di Belveglio, proprietario di una bella corte ottocentesca che ha trasformato in una residenza turistica di charme, Corte dell’Uva, caratterizzata da appartamenti dalle grandi dimensioni, carichi di piacevoli contaminazioni tra rural e industrial. Uno degli appartamenti ha la sua cantina (in foto), con grandi botti diventate colorati, accoglienti punti d’incontro e di degustazione. 

Per dare qualche stimolo più tradizionale li ho accompagnati a visitare il piacevole Museo del Ruchè, spazio incentrato sulla storia di un vino ritrovato e di un’azienda vitivinicola che ne rappresenta passato e futuro, Ferraris Agricola. Museo a Castagnole Monferrato, che giusto in questi giorni ha compiuto un anno dall’inaugurazione.

A chiusura di tour, luci e colori. Illuminazione a tinte forti della barricaia delle Distillerie Berta di Mombaruzzo. Illuminazione di rottura che sono certo abbia colpito Mila e soci, quasi quanto il paio di nobilissime grappe degustate tra un cambio cromatico e l’altro. E poi si è “tornati in superficie” per visitare il museo aziendale, la sua collezione di documenti storici, tra cui la mappatura della Mombaruzzo settecentesca, all’epoca della marchesa Pallavicini, musa del Foscolo, e una impressionante esposizione di etichette d’epoca di distillati, liquori, punch, amari. Sogno per una fan del graphic design come Mila.

Domani Jan e Isabelle tornano in Belgio, mentre Mila inizia ad impostare i lavori, con l’obiettivo di fine entro metà primavera prossima. Sono sicuro che nei mesi a venire saremo spesso assieme, sicurissimo appena gli spazi saranno da arredare ad arte e con arte.

Davide Palazzetti


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