Oggi, Asti ha ospitato un evento che ha unito le giovani generazioni e promosso la cura dell'ambiente urbano. "Abitiamo i Nostri Parchi", un progetto di cittadinanza attiva che ha coinvolto giovani e anziani in un'azione collettiva per migliorare gli spazi verdi della città, ha preso il via alle 14:30.
L'evento, ispirato dalla citazione di Fëdor Dostoevskij "La bellezza salverà il mondo", si è svolto in diverse aree verdi di Asti, tra cui Sciré Risichella, Le Brusaje e Nicolodi. Le attività sono iniziate alle 14:30 per gli studenti delle classi V delle scuole Baussano e Cavour, mentre dalle 16:30 l'evento si è aperto a tutti i cittadini.
PIAM onlus ha allietato l'atmosfera con canti e balli popolari, mentre il Centro per le Famiglie ha organizzato la costruzione di campane a terra e laboratori ludici.
L'ONG Mais ha proposto il gioco dei 5 continenti, coinvolgendo i partecipanti in un'esperienza multiculturale.
"L'obiettivo è creare un modello replicabile in altre zone della città"
Maria Angela Ortolan, coordinatrice del progetto, ha spiegato che "Abitiamo i nostri parchi" è il risultato di un lavoro di rete che coinvolge diversi settori del Comune di Asti. "È un progetto molto ampio che unisce le politiche sociali, le politiche giovanili e la cittadinanza attiva," ha dichiarato Ortolan. "Si inserisce nel progetto macro Regione 4.7 di educazione alla cittadinanza globale."
Il team di lavoro, composto da Claudia Binello, Alessandra Lagatta, Luisa Corino e Cristina Maiore dell'InformaGiovani, insieme a Erika Aviel del settore istruzione, ha lavorato per mesi alla realizzazione di questo evento. "Abbiamo costruito tavoli di lavoro con le varie realtà locali," ha spiegato Ortolan, "per creare situazioni sinergiche che promuovano la frequentzione attiva dei parchi."
L'iniziativa ha visto la partecipazione di diverse scuole, tra cui le classi quinte della Baussano e della Cavour, oltre al coinvolgimento di associazioni come l'ANFFAS, l'ASIAP (Associazione Italo Senegalesi), l'UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti), e i comitati Palio locali.
"Abitiamo i nostri parchi è un progetto molto ampio che coinvolge diversi servizi del Comune di Asti, dalle politiche sociali all'istruzione. Si inserisce in un progetto macro di educazione alla cittadinanza globale, evolvendosi da iniziative precedenti come 'Puliamo i nostri parchi' del servizio civile universale. L'obiettivo è creare sinergie e conoscenze tra le realtà locali che abitano questi spazi. i. Il Comune ha un ruolo di regia e governance in questo lavoro territoriale, mirando a creare connessioni che prima non esistevano."
Tra le attività proposte, il PIAM ha organizzato balli e danze popolari nell'area verde Risichella, mentre il Centro per le Famiglie ha contribuito con laboratori e giochi. L'ASP ha fornito supporto logistico, e il servizio civile universale ha partecipato attivamente alle operazioni di pulizia.
"Questo è solo l'inizio," ha concluso Ortolan. "Dal 22 ottobre, ci riuniremo per progettare le prossime fasi. L'obiettivo è creare un modello di collaborazione che possa essere replicato in altre zone della città."
Bologna: "Un'iniziativa anche per far conoscere la storia locale"
"Questa iniziativa vuole coinvolgere sia i bambini che i residenti, promuovendo una nuova visione del parco come luogo di socialità e condivisione," ha dichiarato l'assessore Loretta Bologna. "Abbiamo scelto di iniziare dal parco delle Brusaie non solo per la sua importanza come spazio verde, ma anche per il suo valore storico per la città."
Bologna ha sottolineato l'importanza di far conoscere la storia locale, specialmente in un'area dove circa il 70% degli abitanti non è originario di Asti. "Il parco delle Brusaie è un simbolo della festa della donna astigiana, e riteniamo fondamentale trasmettere questo patrimonio culturale alle nuove generazioni e ai nuovi residenti," ha aggiunto.
L'assessore ha evidenziato che il progetto va oltre la semplice attività scolastica, incorporando un approccio di educativa territoriale. "Attraverso queste iniziative, possiamo individuare e affrontare le criticità presenti in certe periferie e quartieri," ha spiegato. "Non aspettiamo che l'utente venga da noi; siamo noi ad andare incontro alla comunità."
Bologna ha inoltre annunciato che "Abitiamo i nostri parchi" non si limiterà all'evento odierno, ma si svilupperà in un progetto annuale. "Coinvolgeremo progressivamente altre zone della città, associazioni e residenti," ha affermato. "L'obiettivo è creare un'attività continuativa che abbia un impatto reale e duraturo sulla comunità."
Un aspetto innovativo del progetto, sottolineato dall'assessore, è il suo approccio discreto. "La vera forza di questa iniziativa sta nel suo carattere anonimo," ha spiegato Bologna. "Evitando di presentarci esplicitamente come psicologi o educatori, possiamo interagire con la comunità in modo più naturale e meno intimidatorio, permettendoci di identificare e affrontare le criticità in modo più efficace."
L'assessore ha concluso sottolineando che il valore dell'iniziativa non risiede tanto nell'evento in sé, quanto nel lavoro continuo e discreto che verrà svolto nel corso dell'anno. "Questo approccio ci permetterà di costruire una comunità più consapevole e inclusiva, valorizzando gli spazi comuni come luoghi di incontro e crescita per tutti i cittadini di Asti."
Presente anche la comunità senegalese
All' evento era presente anche l'associazione senegalese di Asti con il suo presidente Deme Mbaye ha condiviso dettagli sulle attività e gli obiettivi della comunità, molto presente nella zona di corso Matteotti.
"Fondata nel 1993, la nostra associazione è nata per aiutare i primi arrivati negli anni '80 e '90, che si trovavano senza risorse e dovevano trovare un modo di riunirsi," ha spiegato Mbaye. La sede dell'associazione è presso la Casa del Popolo, dove si svolgono regolarmente riunioni e attività culturali.
Mbaye ha sottolineato l'importanza del supporto linguistico e amministrativo offerto ai nuovi arrivati: "Aiutiamo i ragazzi appena arrivati a capire la lingua e a gestire le pratiche burocratiche, dato che senza documenti non possono accedere alla scuola."
L'associazione collabora attivamente con le istituzioni locali. "Abbiamo partecipato a progetti di riqualificazione urbana, come la pulizia e l'abbellimento di un parco nel 2020," ha affermato Mbaye. "Cerchiamo sempre di collaborare con il Comune per rendere la città più vivibile per tutti."
Secondo le stime di Mbaye, la comunità senegalese ad Asti conta oltre 300 persone, un numero in crescita rispetto agli ultimi dati ISTAT.
L'associazione si impegna anche nell'organizzazione di eventi culturali e religiosi, mantenendo vive le tradizioni del Senegal e promuovendo l'integrazione con la comunità locale.
Guardando al futuro, Mbaye ha menzionato i piani per la riapertura del consolato onorario a Torino, che faciliterebbe le pratiche amministrative per la comunità senegalese del Piemonte.