Viviamo in un posto bellissimo - 03 maggio 2025, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo che profuma di rose e di ricordi

Puntata dedicata ad un evento annuale che profuma e colora le colline dell’Astigiano con l’esplosione di piaceri per occhi e naso dal fiorire delle rose

Rosa tipo quelle che usava nonna per il suo mitico rosolio

Rosa tipo quelle che usava nonna per il suo mitico rosolio

Ognuno di noi ha la sua proustiana madeleine, colorata, gustosa e profumata macchina del tempo con la capacità unica di evocare ricordi. La mia profuma di rose. Rose portate a rosolio da nonna in un sacro rito a cui, di tanto in tanto, mi permetteva di partecipare. Rose che arrivavano dalla campagna di amici di famiglia, non trattate con alcunché di chimico. Antiche rose Portland di un emozionante color rosso Tiziano che, secondo nonna, erano le più profumate, quelle perfette per il suo mitico rosolio. Sciroppo dolcissimo, a discreta gradazione alcolica, che veniva custodito in quattro bottiglie in vetro, quelle del latte con il tappo meccanico, poi riposte nel piano più alto della dispensa. Nelle occasioni buone quel concentrato di naturali fragranze veniva travasato in una chicca di cristallo lavorato con sovratappo d’argento per comporre l’aperitivo preferito da nonna, una sorta di Kir Royal dove il rosolio prendeva il posto della crème de cassis.

E così, iniziare ad annusare le rose che agghindano l’inizio di molti filari delle nostre colline vitate e saperle in scena in diversi eventi qua e là per l’Astigiano, mi fa sorridere di ricordi. Ricordi di quanta fatica facesse nonna a far sopravvivere il suo rosolio dalle mie scorribande d’assaggio. Nessun dubbio, nei prossimi giorni ricorderò assai. Ricordi, domenica prossima, 4 maggio, stimolati dalla Festa delle Rose di Cerreto d’Asti, borgo con le vie più colorate e profumate del Nord Astigiano, in occasione dell'ottava edizione della loro festa, nata grazie ad un bellissimo progetto di Comunità, "Una rosa ad ogni porta", in ricordo di Mirco Mosso, ex sindaco del posto. 

E poi, tanti altri ricordi, sontuosamente stuzzicati dalla Festa delle Rose del Roseto della Sorpresa, a Castell’Alfero. Luogo veramente spettacolare, roseto di grande interesse botanico dall’enorme fascino estetico, veramente unico. Tanta bellezza per creare sorpresa in un giardino di un ettaro e mezzo, carico di rispetto per l’habitat locale, che ospita quasi cento specie, dove per specie si intendono rose che si sono sviluppate senza intervento dell’uomo. Se considerate che nei testi botanici le specie descritte sono poco meno di centosessanta, avrete un forte perché alla visita. Specie autoctone della Cina, del Giappone, delle regioni asiatiche ed himalayana, del Nord-America e dell’Europa. Specie europee, in parte già note al mondo greco-latino, presenti spesso in celebri dipinti rinascimentali, dando origine alle rose da giardino tra il 1700 ed il 1800. Un gioiello che apre in occasione del massimo di fioritura il 17 e il 18 maggio, con replica per qualche altro fine settimana pre-estivo. Un gioiello da visitare assolutamente, per godere, con gran parte dei sensi, del gran numero di antiche varietà di rose galliche, di cui molti cultivar rarissimi, bourboniane, noisettiane, chinensis, rugose, e vari ibridi perpetui. Rose antiche a cui si affianca un centinaio di rose moderne vecchie, ormai difficilmente visibili in altri giardini. 

Davide Palazzetti

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