Nel cuore del cimitero urbano di Asti si è acceso un dibattito destinato a non spegnersi in fretta. Lo scorso giugno, numerosi cittadini hanno trovato sulle tombe della Sezione III, vecchio scomparto, cartelli firmati dall’Amministrazione comunale che intimavano: “Si invita a fare manutenzione alle parti in muratura e al verde […] pena la decadenza”, un avvertimento che ha fatto sorgere dubbi e paure tra familiari e concessionari.
I consiglieri di minoranza: Mario Malandrone (Ambiente Asti), Vittoria Briccarello e Mauro Bosia (Uniti si può), Gianfranco Miroglio (Europa verde verdi), hanno presentato un'interpellanza in merito.
"Il timore è che il Comune voglia scaricare integralmente la gestione del verde sui privati, abbandonando la cura collettiva garantita finora dall’ASP. L’impressione viene rafforzata dalla Delibera di Giunta n. 258 del 6 giugno, che attribuisce ai concessionari la responsabilità del mantenimento del verde a partire dal prossimo gennaio. Si è passati da una gestione pubblica del decoro a una privatizzazione, senza vera consultazione e senza preoccuparsi delle reali possibilità dei cittadini,” affermano i consiglieri.
Nel frattempo, precisano nell'interpellanza, l’ASP ha proposto un servizio di manutenzione che, però, copre aree estremamente circoscritte: su 4,2 metri quadrati indicati, solo 0,9 sono effettivamente occupati dalla tomba. Ne consegue che il servizio include lo sfalcio di circa 3 metri quadrati, per una tariffa annuale di 122 euro. “Auspichiamo maggiore trasparenza, aggiungono, perché questa tariffa ci sembra decisamente sproporzionata rispetto ai metri serviti. Ci chiediamo quali siano stati i parametri di confronto sui costi rispetto ad altri Comuni”.
Gran parte delle tombe non presenta i segnalini rossi identificativi dell’adesione al servizio ASP, segno tangibile che molti cittadini preferiscono occuparsene direttamente o non possono sostenere la nuova tariffa. “È inquietante pensare a quale futuro aspetti chi non aderisce: chi vigilerà sul decoro? E quali conseguenze pratiche dovranno affrontare le famiglie in difficoltà?” sottolineano
L’interpellanza, depositata dai consiglieri Malandrone, Briccarello, Bosia e Miroglio, pone all’Amministrazione queste domande-chiave:
- Se la tariffa di 122 euro sia proporzionata e come sia stata calcolata
- Quanti cittadini abbiano aderito al servizio ASP e cosa succederà a chi non lo farà
- Se il Comune garantisca comunque un livello minimo di decoro, soprattutto per chi non può provvedere
- Quali siano i criteri per giudicare una tomba “decorosa” e quali le conseguenze della cosiddetta “decadenza”
- Se siano previste azioni correttive, sanzioni o gestioni coatte sulle aree non curate
- Quali risparmi si attendono dal trasferimento dell'onere al cittadino e se siano state valutate alternative, incluso il ricorso a cooperative sociali o una manutenzione centralizzata
- Se l’Amministrazione non veda il rischio di un cimitero diviso tra tombe curate e abbandonate, con conseguenti disuguaglianze e degrado
“Chiediamo garanzie e risposte puntuali — concludono — su un tema delicato che tocca tutti: il rispetto dei defunti e delle loro famiglie non può ridursi a una questione di bilancio o, peggio, di annunci minacciosi e spese fuori misura. Il cimitero non è solo un luogo di sepoltura, ma memoria e dignità condivise da una comunità intera, ed è compito di un’Amministrazione trovare soluzioni che non lascino indietro nessuno.”