Il Punto di Beppe Gandolfo - 12 maggio 2025, 07:00

Giornata dell'infermiere: Scarsità di vocazioni

"In Piemonte mancano seimila infermieri. Specialmente in vista dell’arrivo dell’estate (quindi periodi di ferie e necessità di coprire tutti i turni) la carenza di personale infermieristico rischia di compromettere l'intero sistema sanitario regionale".

Giornata dell'infermiere: Scarsità di vocazioni

In Piemonte mancano seimila infermieri. Specialmente in vista dell’arrivo dell’estate (quindi periodi di ferie e necessità di coprire tutti i turni) la carenza di personale infermieristico rischia di compromettere l'intero sistema sanitario regionale. L’allarme arriva dai sindacati di categoria, ma sembra ormai un male endemico. Si fatica sempre più a trovare persone disposte a fare gli infermieri. Non si tratta solo di numeri, ma di un impatto diretto sulla qualità dell'assistenza ai pazienti e sulle condizioni di lavoro di chi opera in corsia. È una questione che riguarda la salute di tutti.

Particolarmente critica è la situazione nella Città della Salute di Torino, il principale polo ospedaliero della Regione, dove mancano circa 200 infermieri destinati ai servizi di urgenza e copertura dei turni estivi.

Al di là dell’emergenza immediata, bisognerebbe interrogarsi sui perché di questa carenza di “vocazioni infermieristiche”.

Ricordo che, ancora una cinquantina di anni fa, l’infermiera era una figura professionale ambita quanto stimata. Oggi non è più così. Oltre ai sempre più frequenti episodi di violenze al personale sanitario che accadono nei nostri reparti di emergenza e in corsia, è proprio l’immagine dell’operatore sanitario che ha perso fascino e appeal. Ma bisogna anche parlare di retribuzioni: lo stipendio medio di un infermiere, in Italia, varia a seconda dell'esperienza, della regione e del settore (pubblico o privato). In generale, si aggira sui 1.922 euro lordi al mese, nel Sistema Sanitario Nazionale.

Tradotto in soldoni significa circa 12 euro netti all’ora. Quasi come una collaboratrice domestica. Ma – con tutto il rispetto per le collaboratrici domestiche – queste ultime hanno a che fare con le pulizie degli arredi, mentre l’infermiera ha in mano la salute e il benessere delle persone. Diversità sostanziali che non si traducono in riconoscimenti di merito ed economici.

Non è solo questione di stipendi, certamente. Ma se mancano le vocazioni, forse, anche questo è un motivo valido da tenere in conto.

Beppe Gandolfo

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