Economia e lavoro - 13 maggio 2025, 09:13

Dipendente licenziata dal Comune di Castel Boglione: botta e risposta tra l'attuale sindaca e il sindacato

Zanchetta: "La decisione del licenziamento non era legata alla partecipazione allo sciopero", Franco (Cgil): "Comportamenti vessatori e antisindacali"

Arianna Franco (Cgil) con la dipendente del Comune di Castel Boglione, Federica Perissinotto

Arianna Franco (Cgil) con la dipendente del Comune di Castel Boglione, Federica Perissinotto

Fa discutere la vicenda di Federica Perissinotto, geometra del Comune di Castel Boglione, licenziata dopo che il Comune, guidato dall'allora sindaco Gianfranco Bossi (i fatti si riferiscono a dicembre 2022), l'aveva licenziata per timbrature errate, anche se gli screzi erano iniziati per la partecipazione di Federica (anche Rsu ed Rls) ad uno sciopero. In quell'occasione il sindaco in una chat in cui era presente la stessa dipendente, si era lasciato andare a messaggi audio non troppo convenzionali "Io sono abituato a lavorare, a vedere gente che lavorano, gli scioperi non servono a un c****, eh, alla gente non frega un c**** che tu non ci sia".

La dipendente, come comunicato ieri con una conferenza stampa alla Cgil, è stata reintegrata con una sentenza del Tribunale di Alessandria

Con una nota, ieri sera, l'attuale sindaca Graziella Zanchetta (all'epoca dei fatti assessore), aveva voluto chiarire che "La decisione del licenziamento non era assolutamente legato alla partecipazione allo sciopero bensì  era legata a molteplici casi di irregolarità nelle timbrature del cartellino presenze della lavoratrice che non consentivano e tutt'oggi non consentono al Comune di sapere  se e quando la lavoratrice ha effettivamente prestato le proprie mansioni". QUI la replica.

Arianna Franco segretaria Funzione Pubblica della Cgil ha inviato a sua volta una nota. " Era oggettivamente difficile pensare che non arrivasse la replica. La sindaca faceva pur sempre parte della giunta in forze al momento del licenziamento… sarebbe stato come chiederle di prendere le distanze dall’album di famiglia. Le errate timbrature, peraltro mai concretamente provate, costituivano l’unico potenziale appiglio avvallato da normativa per perseguire il percorso del licenziamento. Il sindaco già perpetrava da tempo comportamenti vessatori e antisindacali soprattutto perché la lavoratrice ricopriva la carica di Rsu ed Rls. Prendiamo atto della replica della sindaca che, però, nulla apporta in termini di valore aggiunto e nulla chiarifica dell’accaduto".

Betty Martinelli

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