Al Direttore - 21 maggio 2025, 08:00

Mobilità e inquinamento: la giunta Rasero e l’assessore Giacomini scelgano da che parte stare

Lo chiedono, per tramite di una lettera aperta, i portavoce del circolo SEquS – Sostenibilità, Equità, Solidarietà

Mobilità e inquinamento: la giunta Rasero e l’assessore Giacomini  scelgano da che parte stare

Gentilissimo direttore, 

sui quotidiani leggiamo: “Dal primo ottobre blocco per le auto Euro 5 in giù nelle città con oltre 30.000 abitanti.” A commentare la notizia è l’assessore Giacomini, che dichiara: “Non possiamo far pagare la transizione ecologica alle famiglie.” 

Siamo d’accordo: se con “famiglie” si intendono quelle che vivono al limite della soglia di povertà, il problema è reale, e si può affrontare solo attraverso una vera redistribuzione delle risorse – in sanità, servizi, mobilità e giustizia sociale. Ma nelle parole dell’assessore emergono contraddizioni profonde e un chiaro tentativo di spostare l’attenzione dalle vere responsabilità. 

Si scarica la colpa dell’inquinamento su caldaie, allevamenti intensivi e “fantomatiche” fabbriche (quali, verrebbe da chiedere). Il tutto accompagnato dalla frase: “Si colpisce il piccolo, non il grande.” Una dichiarazione paradossale, se pronunciata da chi fa parte della giunta Rasero, una coalizione conservatrice che da sempre concepisce il progresso come profitto – ma solo per i “grandi”. Non certo per la collettività. 

Ci chiediamo allora: cosa ci fa l’assessore Giacomini in una giunta che apre le porte agli interessi dei grandi gruppi industriali, spesso incuranti dell’ambiente e della salute pubblica? Un doppio ruolo, un’unica direzione. Come dimenticare il progetto – poi fortunatamente fallito – del secondo inceneritore alle porte di Asti? 

E ancora, nel ruolo di Presidente della Provincia, il sindaco Rasero promuove un’espansione territoriale ad alta intensità logistica: il maxi-incubatoio avicolo Hi Line a Cocconato, il più grande d’Europa, che trasformerà vallate di pregio in corridoi per migliaia di TIR. A quel punto, verrebbe da dire: “Cosa ci fa lei lì?” E come si dice a Roma: “O ce sei o ce fai.” 

Serve serietà. E visione. Una città per le persone, non per le auto Asti deve tornare a essere una città dei pedoni, non delle auto. 

In tutta Europa, sindaci lungimiranti hanno migliorato la vita urbana liberando i centri dal traffico privato, investendo in una mobilità sostenibile, accessibile e intelligente. Un esempio concreto? Il modello di Mobility as a Service: un sistema integrato, accessibile da un’unica App, che permette – con un solo abbonamento – di utilizzare treni, autobus, taxi, car sharing, bike sharing e car pooling. 

Al sindaco Rasero chiediamo una scelta di campo chiara: 

  • Smetta di cercare consensi da chi inquina la città
  • Smetta di attrarre investimenti dannosi per il territorio
  • Inizi a costruire una mobilità alternativa: una città dove camminare e respirare siano un diritto, non un rischio. 
     

SEquS – Sostenibilità, Equità, Solidarietà | Circolo di Asti Portavoce: Giuseppe Sammatrice – Elena Pavarino

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