Sport - 24 maggio 2025, 17:21

Il cuore del calcio batte al “Censin Bosia”: oltre 2.000 giovani in campo per la Festa Provinciale 2025 [FOTOGALLERY]

Sport, inclusione e futuro: lo stadio comunale si trasforma in un palcoscenico di emozioni per celebrare il calcio giovanile astigiano

Gallery MerfePhoto

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Una giornata che profuma di passione, di educazione e di futuro: questo è stato il pomeriggio di oggi allo Stadio Comunale “Censin Bosia” di Asti, dove si è svolta la tanto attesa Festa del Calcio Giovanile 2025, uno degli appuntamenti più sentiti dell’intero calendario sportivo astigiano. Un evento che è andato ben oltre l’aspetto agonistico, trasformandosi in una vera celebrazione dello sport come strumento di crescita, inclusione e comunità.

Dopo la presentazione ufficiale di ieri sera nei locali della Provincia, dove le istituzioni avevano sottolineato il valore culturale ed educativo dell’iniziativa, oggi il messaggio si è fatto carne e colori sul prato dello stadio cittadino. Oltre 2.000 tra bambini, ragazzi, dirigenti, arbitri e volontari hanno dato vita a una festa imponente e corale, all’insegna della condivisione e del rispetto.

La sfilata delle società: il volto autentico del calcio di base

Alle 15 in punto, puntuale come da programma, ha preso il via la sfilata delle oltre 30 società giovanili della Delegazione di Asti. Una marea di piccoli atleti ha sfilato accompagnata dagli applausi del pubblico e dalla musica, guidata dalle esibizioni scenografiche delle Majorettes “Silver Girls” di Villanova d’Asti, che hanno aggiunto un tocco di spettacolo a un pomeriggio già colmo di emozioni.

In campo tutte le categorie, dai Piccoli Amici agli Allievi, passando per il calcio femminile e il futsal, senza dimenticare il corpo arbitrale dell’AIA sezione di Asti. Una presenza importante, simbolo del lavoro capillare che ogni settimana si svolge nei campi della provincia.

Saluti, premi e memoria: sport e valori al centro della scena

Alle 15.30, il palco si è trasformato nel fulcro della cerimonia, con gli interventi delle autorità sportive e civili. Tra gli applausi, sono saliti Marco Paracchino, Lavinia Saracco (CONI), Walter Vercelli (FIGC), Gianfranco Merlo (delegazione provinciale), oltre ai rappresentanti istituzionali dei comuni e delle forze dell’ordine. Forte il richiamo al ruolo educativo del calcio, come già ribadito alla vigilia: “Se uno su mille diventerà un campione, tutti gli altri diventeranno cittadini migliori”, aveva detto Vercelli. Oggi quelle parole hanno trovato conferma nei volti emozionati dei piccoli protagonisti.

Sono stati premiati i ragazzi della Rappresentativa Under 14 di Asti e i campioni d’Italia Under 15 del calcio a 5 dell’Orange Futsal Asti. Spazio anche al ricordo e alla gratitudine verso figure storiche del calcio giovanile locale, premiate per una vita spesa a favore dello sport e dei giovani.

L’Inno, i giochi e la gioia di giocare

Alle 16, uno dei momenti più toccanti della giornata: l’esecuzione dell’Inno di Mameli, cantato da tutto lo stadio in un abbraccio corale di identità e unità. Da lì in avanti, il campo è tornato ad essere terreno di gioco puro: è iniziata la Festa dell’Attività di Base, con mini-partite e giochi a confronto per le categorie Piccoli Amici e Primi Calci.

Nessun risultato, nessuna classifica: solo il piacere di correre, passarsi il pallone e divertirsi. Un messaggio chiaro e coerente con lo spirito dell’evento, ribadito anche da Paracchino: “Alla fine, ciò che conta è la gioia di giocare”.

Una provincia in campo

Imponente la partecipazione, con realtà provenienti da ogni angolo dell’Astigiano: dalla Virtus Canelli alla Don Bosco Asti, dalla Castagnolese alla Spartak San Damiano, fino alle piccole grandi scuole calcio come Torretta NSL, Montegrosso Academy, Nizza Vallebelbo, Buttiglierese 95 e tante altre. Una comunità vasta, variegata, viva.

Oggi lo stadio ha restituito un’immagine potente del calcio come strumento di legame sociale, capace di superare differenze e unire generazioni diverse. Un calcio che insegna il rispetto, l’impegno, la collaborazione.

Il futuro passa da qui

Con il tramonto che abbracciava il campo, la Festa si è chiusa tra i sorrisi e gli abbracci dei bambini. Nessuna coppa sollevata, ma un’eredità ben più preziosa lasciata in dono: quella di uno sport che forma, educa e ispira. E il messaggio finale riecheggia forte:

“Questo non è solo calcio. È il domani che prende forma, passo dopo passo, dribbling dopo dribbling.”


 

Riccardo Bracco

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