Ennesimo tetantivo di truffa ai danni di persone anziane. Questa volta, però, è stato fortunatamente sventato grazie alla prontezza della vittima e al tempestivo intervento dei carabinieri. Il fatto è accaduto a Castello D'Annone, quando un uomo di trentanove anni, originario del casertano, è stato arrestato con l'accusa di tentata truffa in danno di persona a minorata difesa.
Tutto ha avuto inizio con una telefonata allarmante ricevuta da un'anziana residente nel comune astigiano. Dall'altro capo del telefono, un uomo si è presentato come un militare dell'Arma, comunicando alla signora che il figlio era rimasto coinvolto in un grave incidente stradale. Secondo il racconto del falso carabiniere, il figlio della donna avrebbe causato il sinistro, ferendo gravemente una donna e il suo bambino. Per evitare l'arresto del congiunto, l'anziana avrebbe dovuto consegnare denaro e oggetti preziosi a un presunto collega del militare, che sarebbe arrivato a breve presso la sua abitazione.
Inizialmente scossa e preoccupata, la signora si era detta disposta a collaborare per aiutare il figlio. Tuttavia, una volta terminata la telefonata, si è insospettita. Ha quindi immediatamente contattato il figlio il quale, non solo ha confermato di non essere stato coinvolto in alcun incidente, ma ha subito raggiunto la madre per attendere insieme l'arrivo del sedicente militare.
Nel frattempo, sono stati allertati i militari della Stazione di Castello D'Annone che, informati dei fatti, hanno predisposto un servizio mirato per intercettare il truffatore. E infatti, nella tarda mattinata, un uomo si è presentato all'abitazione dell'anziana per riscuotere quanto pattuito. Accortosi però della presenza del figlio della donna, il malvivente si è dato precipitosamente alla fuga, venendo però prontamente bloccato e intercettato dai carabinieri, questa volta "quelli veri".
L'uomo fermato è stato quindi arrestato e messo a disposizione del Tribunale di Asti dove è stato giudicato per direttissima.
L'episodio ripropone il modus operandi tipico delle cosiddette "truffe con la tecnica del sedicente carabiniere". I malfattori, fingendosi appartenenti alle Forze di Polizia, fanno leva sugli affetti più cari delle vittime, prospettando situazioni di grave difficoltà o pericolo per i familiari, al fine di farsi consegnare denaro e preziosi.
I carabinieri colgono l'occasione per ribadire, ancora una volta, che nessun appartenente alle Forze dell'Ordine richiede denaro o monili per telefono o a domicilio, né li riscuote per evitare presunte conseguenze legali a seguito di illeciti. Lo strumento di difesa più sicuro per le potenziali vittime è contattare immediatamente il 112 (Numero Unico di Emergenza) per riferire il contenuto della telefonata sospetta.