Viviamo in un posto bellissimo - 31 maggio 2025, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo che rivuole le sue Antiche Mura

Invito domenica 8 giugno in piazza Cattedrale per il “giorno delle mura” del Lions Club di Asti, nella volontà di spazzarne via abbandono e aria da ruderi

Un tratto delle Antiche Mura di Asti

Un tratto delle Antiche Mura di Asti

Nel 2003, nasce l’Associazione Internazionale Città Murate con il raggrupparsi di un gran numero di Clubs Lions di città ancora circondate da antiche mura. Associazione con lo scopo di promuovere la conoscenza reciproca delle tante strutture murarie rappresentate da altrettanti Clubs, di studiarne la storia e di proporre soluzioni ai problemi che la cinta muraria comporta, con particolare attenzione a manutenzione, illuminazione e valorizzazione. Tra i 295 soci, italiani ed europei, il Lions Club Host Asti che ci aspetta domenica 8 giugno, dalle 11 alle 18, con “Asti : il giorno delle mura”. Giornata sulle Antiche Mura ancora presenti attorno ad Asti, con visite guidate, a far capo da un banco informativo in piazza Cattedrale. 

Iniziativa encomiabile, nell’evidente necessità delle nostre Mura di uscire dal nulla che le attanaglia, rendendo il loro, indubbio, valore non fruibile decentemente, non conservato certo al meglio e proprio non valorizzato. Le nostre mura sono pervase dall’abbandono, dal disinteresse pubblico per le loro valenze identitarie e turistiche. Non ci vorrebbe poi molto: tanto per cominciare un po' più di cura e di manutenzione degli accessi, oltre a qualche cartello che ne illustri origini ed evoluzione. E poi sarebbe bello vederle usate per promuovere il turismo invece di non trovarne che uno scarno e neppure tanto corretto accenno sul portale VisitAsti, tanto per dirne una.

Eppure sono un luogo di fascino unico, uno dei posti indubbiamente più evocativi legati alla storia della città. Trascurato anche dagli astigiani che, pur se sollecitati ampiamente a sostenerne la candidatura a Luogo del Cuore FAI, da ottobre 2004 ad aprile scorso, sono riusciti ad esprimere il poco entusiasmante numero di 971 voti, sfumando l’occasione di partecipare, raggiunti i 2.500, a linee di finanziamento agevolate su progetti manutentivi e di valorizzazione. 

Se pensiamo poi che siano state la più grande opera edilizia della città nel periodo medioevale un po’ di ringhio esce. Costruite tra il XII e il XIV secolo, partendo da alcuni punti fortificati d’origine romana e longobarda. erano composte da più di sette chilometri di mura, suddivise in due recinti che cingevano completamente l'abitato cittadino. La loro prima citazione e celebrazione arriva da Ogerio Alfieri, cronista duecentesco del periodo di massimo splendore del libero comune astigiano. Nella sua Cronaca scriveva: “Nell'anno del Signore 1280 la città di Asti, per grazia di Dio, è diventata quasi nuova, colma di ricchezze, chiusa da solide e recenti mura e costituita quasi interamente da molti edifici, torri, palazzi e case da poco costruite.”. I lavori che portarono Ogerio Alfieri a raccontare di solide e recenti mura durarono quasi un secolo, per costruire una cinta interna, il cosiddetto recinto dei nobili e di una seconda cerchia più esterna, nella zona meridionale ed a levante della città, per inglobare e proteggere i popolosi sobborghi, ricchi di botteghe artigiane e laboratori manifatturieri. Di questa seconda cerchia, non rimangono tracce, distrutta durante l'espansione urbanistica della città tra XIX e XX secolo. 

Ma tanto altro è restato. Mura in mattoni pieni, con un articolato sistema architettonico ancora visibile nei tratti superstiti. I segmenti delle mura erano coronati da merlatura a coda di rondine e le cortine, che si elevavano per una decina di metri, appoggiavano su archi, un tempo completamente interrati e rinforzati da terrapieni. Dei diversi chilometri murari del passato, è giunto fino ai nostri giorni l’importante tratto che va dal Bosco dei Partigiani a piazza Lugano, con l’antica porta San Lorenzo, fino in piazza Santa Caterina, corrispondente a porta Torre. Insomma un bel tratto di cammino nella storia e un ulteriore elemento di valore e piacere per astigiani, visitatori e turisti.

Valore che oggi non riesco a definire tale, dove si tocca abbandono, più che sfarzo e potenza del periodo d’oro cittadino. Mi auguro allora, pur non facendo certo ricadere su di loro particolari oneri, in capo da tempo ad altri, che il giorno delle mura del Lions Club Host Asti si faccia presto mese, anno, lustro...

Davide Palazzetti

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