Agricoltura - 11 giugno 2025, 13:10

Crisi del vino, 55 mila ettolitri in eccedenza in Piemonte

I produttori denunciano una situazione di sofferenza del comparto e chiedono un intervento immediato per le eccedenze di magazzino

Gabriele Carenini

Gabriele Carenini

La sede Cia di Castelnuovo Calcea (AT) ha ospitato un incontro tra i dirigenti e i referenti di settore delle varie province del Piemonte per analizzare la difficile situazione del comparto vinicolo. L'allarme è stato lanciato dal presidente regionale di Cia Agricoltori italiani, Gabriele Carenini, che ha sottolineato l'urgenza di un intervento.

"Chiediamo alla Regione Piemonte la convocazione urgente degli Stati generali del vino, il comparto sta manifestando segni di sofferenza che non possono più essere ignorati", ha dichiarato. Secondo il presidente, sebbene fino a qualche tempo fa il settore sembrasse godere di buona salute, ora rischia di trovarsi in difficoltà per ragioni di mercato, cambiamento climatico e cattiva informazione. "Nell’immediato, bisogna trovare una soluzione alle eccedenze di magazzino che si stanno registrando nel territorio piemontese, ma allo stesso tempo occorre ragionare al più presto sui problemi di fondo", ha aggiunto.

A fornire i dati sulle eccedenze è Franco Piana, vicedirettore Cia Alessandria-Asti e responsabile Sviluppo Impresa, presente all'incontro insieme al referente di settore Roberto Parisio. "Parliamo in questo momento di almeno 55 mila ettolitri di vino in eccedenza soltanto per Barbera, Cortese e Dolcetto", ha osservato. Una criticità che, secondo il vicedirettore, si aggiunge a problemi cronici e che presto potrebbe diventare evidente in molte altre regioni d’Italia.

Secondo Piana, servono decisioni tattiche ma anche strategiche. "In quest'ottica, dovremmo valutare il blocco degli impianti di nuovi vigneti, salvaguardando i progetti di sviluppo delle aziende condotte da giovani agricoltori, al fine di evitare un ulteriore aggravamento della situazione", ha spiegato. "Va messo tutto sul tavolo, dobbiamo anticipare le domande del mercato, prima che lo facciano gli altri, mettere in discussione, quando serve, il ruolo e le scelte di tutti gli attori del settore vino. Non dobbiamo avere paura di confrontarci, rimanere nell’incertezza è la peggiore delle posizioni. Sul piano mediatico, il vino sta subendo campagne di criminalizzazione assolutamente infondate, dobbiamo reagire".

L'iniziativa, secondo Cia Piemonte, deve partire dalla politica: "Il 30 giugno porterò le proposte della Cia al Tavolo Verde convocato in Regione", ha concluso Carenini. "È necessario coinvolgere tutti gli attori protagonisti del settore: produttori, Consorzi, industriali, decisori politici. È il momento di farlo, prima che sia troppo tardi, disegnando tutti insieme un nuovo scenario di sviluppo per i prossimi anni".

Redazione

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