Asti - 13 giugno 2025, 17:22

Progetto BESS a Incisa Scapaccino: 1111 firme ignorate

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di protesta contro la costruzione dell’impianto di accumulo energetico, fonte di preoccupazione su impatti ambientali, mancanza di trasparenza e rischi per la salute

In foto Emanuela Tornato e Diana Bertolino

In foto Emanuela Tornato e Diana Bertolino

Desideriamo esprimere il nostro profondo rammarico per la decisione di non prendere in considerazione la petizione da noi presentata, nella quale abbiamo raccolto ben 1111 firme per chiedere il blocco dell'iter autorizzativo per il BESS.

 Questa petizione rappresenta non solo l’opinione di un numero significativo di cittadini, ma anche la preoccupazione condivisa riguardo gli impatti ambientali e non solo che la realizzazione di questo progetto potrebbe comportare. Purtroppo, abbiamo la sensazione che le nostre voci siano state del tutto ignorate, e questo solleva interrogativi sulla partecipazione e sull’ascolto delle istanze della comunità da parte dell'amministrazione. Crediamo fermamente che un buon governo debba tenere conto delle opinioni dei cittadini e agire nel loro interesse.

 Un acceso dibattito è emerso nella nostra comunità riguardo all'installazione di un sistema di accumulo energetico (BESS) nel nostro territorio, che ha sollevato serie preoccupazioni sulla tutela dei residenti. La notizia della richiesta di installazione è giunta con notevole ritardo, impedendo così ai cittadini e alle associazioni locali di valutare e negoziare un'alternativa ubicazione più sicura, lontana dalle abitazioni e a salvaguardia del territorio.

 Il sito prescelto per l'installazione si trova a meno di 40 metri da case abitate, mettendo a rischio la qualità della vita e il benessere dei residenti. La situazione è stata ulteriormente aggravata dalla mancanza di comunicazione e da una scarsa reattività da parte dell'amministrazione comunale, che non ha preso in considerazione le preoccupazioni espresse dai cittadini.

 Fermo restando la ferma e radicale contestazione dell’intervento per le ragioni esposte, si evidenzia persino l'assenza di misure preventive per attenuare il potenziale impatto acustico, come l'installazione di barriere antirumore, una richiesta che avrebbe dovuto essere immediatamente avanzata all'azienda incaricata della realizzazione del progetto. Ma non si tratta ovviamente solo di rumore: i residenti hanno sollevato anche fondate preoccupazioni riguardo alle onde elettromagnetiche e ai rischi di incendi associati a impianti di questo tipo (di cui si è già avuta dimostrazione concreta in altri siti). Il fondato timore di un possibile malfunzionamento del sistema e le sue conseguenze hanno amplificato le angosce nella comunità.

  “Ci aspettavamo una maggiore trasparenza e un coinvolgimento da parte dell'amministrazione”, ha dichiarato un residente della zona. “È inaccettabile che non si tengano in considerazione i nostri diritti e la nostra salute. Siamo preoccupati che, oltre ai rumori, ci siano anche rischi invisibili e ancora più gravi, come le onde elettromagnetiche, e che un eventuale incendio possa minacciare le nostre case e le nostre terre che producono eccellenze a livello mondiale e che devono essere tutelate”.

 La situazione solleva interrogativi su come l'amministrazione comunale gestisca l'approvazione di progetti profondamente impattanti come il sistema BESS, ponendo in discussione le procedure di coinvolgimento della comunità.

 In attesa di sviluppi, molti residenti continuano a manifestare le loro crescenti preoccupazioni e chiedono con determinazione che l’impianto Bess venga collocato in un sito alternativo, distante dalle abitazioni e dai luoghi di vita quotidiana.

La questione resterà sotto i riflettori e sarà fondamentale monitorare le prossime mosse dell'amministrazione per garantire che i diritti dei cittadini siano rispettati e tutelati in questo importante processo di transizione energetica.

 I cittadini desiderano risposte e il loro unico desiderio è vedere rispettati i propri diritti e la propria sicurezza.

 In un primo momento, in data 14-04-2025 il comune di Incisa Scapaccino ha emesso un parere negativo in merito alla realizzazione di un impianto Bess nella zona indicata, in quanto non conforme alle Norme Tecniche di Attuazione (art. 45 bis del PRGC) e in contrasto con le previsioni del Piano Paesaggistico Regionale e con le linee guida UNESCO. L’area interessata ricade infatti nella Buffer Zone del sito UNESCO “Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato”, dove valgono criteri di tutela rafforzata. Questo parere negativo è stato supportato dalla relazione urbanistica dell’Architetto Bardini e dal parere negativo della commissione Edilizia. Stupisce e risulta inspiegabile il parere favorevole espresso dalla Commissione Paesaggistica, la quale in altri casi molto meno gravi ed impattanti pone vincoli severi anche per semplici variazioni cromatiche di infissi interni a cortili privati, mentre in questo caso ha ritenuto compatibile un impianto industriale in un’area vincolata UNESCO. Tale atteggiamento appare incoerente e contrario allo spirito di tutela del paesaggio previsto dalle normative sovraordinate.

 In risposta al Comune di Incisa, arriva una lettera della ditta Rec Storage; il documento di REC Storage cerca di screditare il parere negativo ricevuto dal Comune, ma non fornisce alcun approfondimento ambientale o paesaggistico concreto sull’impatto reale dell’impianto, affermando di aver ottenuto più pareri favorevoli. Tuttavia, questa affermazione è errata e fuorviante: 

●       Provincia di Asti: ha solo rilasciato un’autorizzazione sulla viabilità, non un parere favorevole sull’impianto ambientale.

●       Vigili del Fuoco: hanno dato parere favorevole condizionato, richiedendo il rispetto di specifiche normative antincendio, ma non si menzionano bacini di contenimento per le acque contaminate da spegnimento né fonti di approvvigionamento idrico in caso di incendio.

●       Commissione Locale del Paesaggio: ha espresso parere favorevole, ma è in contrasto con il precedente parere negativo sia urbanistico che del Comune.

●       ASL: ha dichiarato che non è tenuta a esprimersi, poiché il progetto non rientra tra i casi previsti.

●       Altri enti competenti: Arpa Piemonte, Sovrintendenza beni architettonici, Regione Piemonte, Provincia di Asti non si sono espressi affatto; quindi, il quadro dei pareri è parziale e incompleto.

●       La commissione edilizia: ha espresso parere negativo.

 Conclusione: REC presenta un quadro artificiosamente positivo, ma i pareri sono pochi, parziali e in alcuni casi solo tecnici o condizionati. Il progetto resta fortemente critico sul piano ambientale e paesaggistico, soprattutto in un’area buffer UNESCO.

Stupisce la risposta del Comune di Incisa Scapaccino, che con una determina del 30-04-2025 mostra un’inversione di posizione, che da un precedente parere negativo (per incompatibilità urbanistica e localizzazione in Buffer Zone UNESCO) passa ora a un parere favorevole, senza che emergano chiare modifiche al progetto iniziale. Il cambio di rotta del Comune appare debole, poco trasparente e in contrasto con la necessità di tutela ambientale e paesaggistica dell’area.

Emanuela Tornato (consigliera di minoranza)

Diana Bertolino (Tenuta Olim Bauda)

Al direttore

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