Cronaca - 15 giugno 2025, 12:34

“Mamma, non toccarmi”: l'incubo all’asilo astigiano raccontato in tv [VIDEO]

La testimonianza di una madre a Pomeriggio 5 riapre le ferite del caso “L’Albero dei Ragazzi”

“Mamma, non toccarmi”: l'incubo all’asilo astigiano  raccontato in tv [VIDEO]

La vicenda delle due maestre sospese per presunti maltrattamenti nell’asilo “L’Albero dei Ragazzi” di Asti continua a far parlare. E questa volta lo fa nel salotto televisivo di Pomeriggio 5, la popolare trasmissione di Canale 5. Tra gli ospiti della puntata, andata in onda di recente, anche Denise Fizzola, una delle mamme coinvolte nel caso. 

“Mamma, non voglio lavarmi, la maestra mi picchiava”

In diretta nazionale, Denise ha raccontato un episodio che, a suo dire, ha segnato un punto di svolta nel suo percorso di consapevolezza: “ ho provato a lavare mio figlio e lui è scappato per casa, si copriva e diceva che non voleva essere lavato perché la maestra lo picchiava”. Da lì, la decisione di osservare, raccogliere informazioni, e infine denunciare. “Ci ho messo un po’ perché cercavo di capire bene cosa stesse succedendo, ma se avesse fatto qualcos’altro… se l’avesse colpito ancora, lui sarebbe rimasto bloccato. No, non poteva difendersi”.

Morsi, graffi e risvegli nel cuore della notte

Denise ricorda anche l’inizio dell’esperienza scolastica. “Tornava a casa con i morsi sulle mani, i graffi. Abbiamo contattato le maestre e loro ci dissero che era un litigio tra bambini. All’inizio ci abbiamo creduto”. Ma poi gli episodi si sono sommati, e le notti sono diventate inquietanti: “Si svegliava urlando, piangendo, gridando ‘non toccarmi’. Io potevo solo guardarlo e soffrire, non potevo far nulla perché ogni tentativo peggiorava la situazione”.

La fame, i video, e la paura del pranzo

Oltre ai segni sul corpo e ai traumi notturni, la donna racconta anche un dettaglio che emerge dalle indagini e dai filmati registrati dai carabinieri: la fame. “Usciva da scuola affamato, e nei video si è visto che le maestre mangiavano le merende dei bambini. Lui aveva paura del pranzo e della cena perché associava quei momenti al modo in cui veniva trattato in classe”.

Le parole di Denise si aggiungono al materiale già emerso nel corso delle indagini: l’inchiesta della Procura di Asti prosegue per le due educatruci, già in passato oggetto di analogo procedimento. 

Intanto, l’opinione pubblica si confronta con una domanda tanto semplice quanto pesante: come può succedere, ancora, che in un luogo pensato per proteggere i più piccoli, qualcuno riesca a ferirli così profondamente?

Redazione

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