Una vasta discarica abusiva sulle sponde del fiume Tanaro, in un'area sottoposta a vincolo paesaggistico, e un presunto traffico illecito di rifiuti gestito da un gruppo di persone. È quanto hanno scoperto i Carabinieri della Compagnia di Alba e il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale (N.I.P.A.A.F.) di Cuneo al termine di una complessa indagine che ha portato a indagare 21 soggetti della comunità sinti residente nel campo nomadi "Pinot Gallizio".
L'operazione, denominata "Tanaro", è scattata nella mattinata del 12 giugno con un imponente dispiegamento di forze. Circa 70 militari del Comando Provinciale di Cuneo e 30 del Gruppo Carabinieri Forestale, supportati da unità cinofile e da personale tecnico di Arpa e Asl Cn2, hanno fatto irruzione nel campo per eseguire una serie di perquisizioni e accertamenti.
L'indagine era partita da una segnalazione dell'Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPO) nel 2022, che a sua volta era scaturita da un controllo dei Carabinieri sulla presenza di rifiuti speciali lungo la sponda del fiume. Da allora, secondo gli inquirenti, la situazione è drasticamente peggiorata, con un accumulo sempre maggiore di scarti. Le indagini hanno permesso di ricostruire un presunto sistema illecito: alcuni degli indagati, titolari o collaboratori di ditte per la gestione di rifiuti, avrebbero utilizzato il campo nomadi come base per raccogliere, trasportare e smaltire illegalmente rifiuti di varia natura, anche pericolosi.
"Abbiamo scoperto una vera e propria attività organizzata di trasporto, gestione e smaltimento illecito di rifiuti", ha spiegato il Procuratore della Repubblica di Asti, dottor Biagio Mazzeo, che ha coordinato l'inchiesta. "L'area del campo nomadi veniva usata come base per recuperare le componenti di valore come rame, ferro e ottone, per poi scaricare il residuo, privo di valore economico, lungo la sponda del fiume Tanaro, un'area sottoposta a vincolo paesaggistico", ha aggiunto.
Durante le perquisizioni, i militari hanno sequestrato ingenti quantità di rifiuti, che dovranno ora essere analizzati e smaltiti, oltre a materiale ferroso, rame e ottone. Sono stati inoltre posti sotto sequestro 13 veicoli utilizzati per il trasporto e una somma di denaro in contante, ritenuta il provento dell'attività illegale. Nel corso delle operazioni è stato anche arrestato un uomo per detenzione illegale di un'arma da sparo e ricettazione, mentre altre due persone sono state denunciate per possesso abusivo di munizioni e per materiale finalizzato alla contraffazione di targhe.
Il personale dell'Arpa ha effettuato campionamenti del suolo per verificare un eventuale inquinamento, mentre i medici dell'Asl hanno controllato le condizioni igienico-sanitarie e di abitabilità del campo, dove peraltro pende un ordine di abbattimento per costruzioni abusive risalente al 2016.
"Ai 21 indagati sono contestati i reati di discarica abusiva, gestione illecita di rifiuti e deturpamento di bellezze naturali, aggravati dall'essere stati commessi in un'area protetta", ha concluso il procuratore Mazzeo.