Politica - 24 giugno 2025, 12:35

Ex chiosco Pantera rosa, rete Ready e degrado urbano tra i temi caldi del Consiglio comunale

Quattro interrogazioni presentata da consiglieri di minoranza hanno acceso il confronto: si va dalla lotta alle discriminazioni al recupero di spazi simbolo e aree residenziali

Un momento del Consiglio comunale di ieri sera

Un momento del Consiglio comunale di ieri sera

Oltre che dell'elezione del nuovo garante per i diritti dei detenuti, di cui abbiamo parlato in uno specifico articolo, ieri sera il Consiglio comunale di Asti ha affrontato diversi altri temi cruciali per il tessuto urbano e sociale della città. L'attenzione si è concentrata in particolare su interrogazioni che toccano nervi scoperti della vita cittadina: dal recupero di spazi storici alla tutela dei diritti, passando per disservizi e allarmi sul fronte igienico-sanitario.

A sollevare molte di queste problematiche è stato il consigliere Mario Malandrone (Ambiente Asti), autore di ben tre interrogazioni. Uno dei punti centrali ha riguardato il futuro dell'ex chiosco "Pantera Rosa", situato nei giardini pubblici di viale alla Vittoria. Da tempo la struttura versa in uno stato di abbandono, al punto che qualche mese fa è stata anche al centro di un atto vandalico, e il consigliere ha sollecitato l'Amministrazione a muoversi. "È necessario un intervento concreto per la riqualificazione e il riutilizzo di quello spazio", ha affermato, sottolineando come l'area potrebbe tornare a essere un punto di aggregazione vitale per la cittadinanza. La richiesta è chiara: non più rinvii, ma un progetto definito per restituire dignità a un luogo simbolo per molti astigiani. Sempre Malandrone ha portato all'attenzione del consiglio il persistente malfunzionamento dei chioschi dell'acqua nelle zone Torretta e di corso Alba, causando disagi ai residenti.

Dal decoro urbano si è passati ai diritti civili, con la proposta avanzata dal consigliere Mauro Bosia (Uniti si può) di aderire alla rete Ready, la Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. L'obiettivo - più volte sottolineato dallo stesso Bosia e dalla collega Vittoria Briccarello -  è duplice: rafforzare il già esistente Nodo Anti Discriminazione e promuovere politiche attive di inclusione per la comunità Lgbtqia+. "Aderire alla rete non è solo un atto simbolico - ha affermato il consigliere - ma un impegno concreto per rendere Asti una città più aperta e inclusiva per tutti".

Di particolare gravità è poi l'allarme, sollevato ancora da Mario Malandrone, sulla situazione igienico-sanitaria di un intero complesso residenziale. L'interrogazione ha messo in luce le criticità dell'ampio isolato delimitato da via Malta, via Zara, via Fiume e corso Volta. Pur senza entrare nei dettagli più crudi durante il dibattito, la presentazione di un'interrogazione formale su questo tema segnala una condizione di degrado non più trascurabile, poiché potrebbe rappresentare un rischio per la salute pubblica. La richiesta del consigliere è pertanto quella di un'azione immediata da parte dell'Amministrazione, a partire da un sopralluogo per verificare lo stato dei luoghi e pianificare le necessarie misure di sanificazione per tutelare la salute dei numerosi abitanti dell'area.

Il dibattito consiliare ha inoltre offerto una panoramica su altre importanti questioni per il futuro della città. Si è discusso del destino della palazzina di via Allende, un immobile da tempo al centro di discussioni. L'interrogazione mirava a ottenere chiarimenti sullo stato delle trattative tra il Comune e il ministero della Difesa, per capire se si stia andando verso una possibile acquisizione o una diversa valorizzazione dell'edificio a beneficio della comunità.

Un altro tema di rilievo ha riguardato il futuro del commercio astigiano, con la richiesta all'Amministrazione di illustrare le strategie per sostenere le attività locali di fronte alle sfide della grande distribuzione e del commercio online. Infine, si è affrontata la posizione del Comune riguardo alla proposta di centralizzazione di alcuni servizi sociali da parte della Regione Piemonte: il dibattito ha toccato i timori per una possibile perdita di controllo e di personalizzazione degli interventi sul territorio, a fronte di una gestione più distante e standardizzata.

Gabriele Massaro


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